Sono gravemente indiziate, a vario titolo, di numerose condotte di detenzione e spaccio, anche in concorso, di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, eroina e crack le quattro persone arrestate nell’ambito di controlli a Castel Volturno.
Punti Chiave Articolo
Il provvedimento cautelare costituisce l’esito di un’articolata attività investigativa, diretta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere e svolta dai carabinieri di Mondragone nel periodo gennaio – agosto 2023, che ha permesso di accertare “un allarmante fenomeno di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti”.
Traffico gestito. come si legge in una nota a firma del procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni – da cittadini extracomunitari nell’area campestre adiacente e retrostante il complesso immobiliare denominato “Palazzi Grimaldi”, a Castel Volturno, “che avveniva a partire dalla metà mattina fino alla tarda sera”.
Le indagini condotte attraverso la captazione di conversazioni telefoniche e immagini video hanno trovato riscontro anche nelle dichiarazioni rese dagli acquirenti e nei sequestri e arresti in flagranza operati dalla polizia giudiziaria a conclusione di mirati servizi.
Si è quindi accertata l’identità degli indagati a carico dei quali è stato raccolto “un grave quadro indiziario, univoco e concordante, in ordine alla realizzazione di molteplici episodi di detenzione e cessione di sostanza stupefacenti a acquirenti provenienti prevalentemente dalla provincia di Caserta e dal basso Lazio”.
I contenuti delle conversazioni captate, che avvenivano attraverso un linguaggio criptico decodificato dai carabinieri di Mondragone (la sostanza stupefacente veniva indicata con i termini “cioccolata”, “la bianca”, “la nera”), assieme alle molteplici attività di riscontro effettuate attraverso sequestri, attività di osservazione e di pedinamento e controllo, nonché mediante le escussioni degli acquirenti, hanno consentito di riscontrare le modalità con cui gli indagati realizzavano l’illecita attività.
In particolare è stato possibile accertare che una volta giunti all’area campestre, gli assuntori venivano dapprima riconosciuti dalla persona presente all’ingresso e successivamente indirizzati verso lo spacciatore che, dopo aver prelevato il denaro – l’importo variava, a secondo dei grammi e della tipologia di stupefacente, dai 5 ai 40 euro – si recava a recuperare le dosi di stupefacente occultate nella vegetazione che poi consegnava all’acquirente.
Ai tossicodipendenti che volevano assumere lo stupefacente in loco veniva fornita anche una bottiglietta d’acqua funzionale all’assunzione della sostanza. L’intensificazione dei servizi di controllo del territorio dell’area domitia ha permesso ai carabinieri del locale Reparto Territoriale “di procedere al controllo 70 persone e 44 automezzi con l’esecuzione di 16 perquisizioni, domiciliari, personali e veicolari, e un arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti”.
Svolta nel processo per l'efferato omicidio di Elson Kalaveri, il 36enne albanese crivellato di colpi… Leggi tutto
Napoli - Il recupero del terzo anello dello Stadio Maradona è più vicino: lo studio… Leggi tutto
Una riduzione della Tari per circa il 54% delle famiglie napoletane è al centro della… Leggi tutto
Nuovo scontro tra le amministrazioni locali di Capri e Anacapri e la Regione Campania sul… Leggi tutto
Santa Maria Capua Vetere - Svolta nel processo per la tragica morte della piccola Aurora,… Leggi tutto
Convocata dal Prefetto di Napoli, Michele di Bari, si è tenuta oggi una riunione per… Leggi tutto