Per la Uefa non è cambiato nulla: la Russia resta esclusa da tutte le competizioni “fino alla fine della guerra”. Sono le parole di Aleksander Ceferin, riportate dai media sloveni, in merito a un possibile reintegro delle selezioni e squadre di club russe come sta accadendo in altri sport.
La Uefa, subito dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, ha interrotto la collaborazione con Gazprom, “un atto simbolico che andava fatto. Avremmo dovuto pensarci prima? Questo mi sembra puro populismo. L’Europa non è esattamente campione del mondo in materia di diritti umani. E i populisti, che fanno il pieno di chiacchiere su quelli con cui non dovremmo fare affari, lo fanno esclusivamente per autopromozione. Il 97% del denaro che guadagniamo lo rimettiamo dentro il calcio“.
Liquidato il caso Rubiales (“quello che ha fatto è stato inappropriato e imprudente ma da avvocato penalista penso sia illogico parlare di reato”), Ceferin torna anche sull’impatto dell’Arabia Saudita sul calciomercato: “Penso che questa storia avrà vita relativamente breve. Ho già detto più volte che, secondo me, questo è un approccio sbagliato. Non si fa crescere il movimento inserendo calciatori che in Europa sono a fine carriera. La Cina ha fatto lo stesso anni fa e non è comunque riuscita a qualificarsi per i Mondiali”.
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