Preoccupa gli allevatori e il presidente dell'Associazione Italiana Coltivatori di Salerno, Donato Scaglione, l'aumento "sempre più in crescita nel Salernitano dei casi di tubercolosi bovina tra gli animali". "Nonostante l'attenzione della Regione al settore agricolo e al comparto bufalino - spiega Scaglione - siamo preoccupati dalle crescenti segnalazioni che ci arrivano dai nostri tecnici e che evidenziano come, negli ultimi tempi, si stia registrando un significativo aumento dei casi di tubercolosi bovina nelle aree collinari e montane dell'Alta Valle del Sele, dei Monti Picentini e del Cilento interno".
"I dati epidemiologici del periodo gennaio-giugno 2023 - scrive Scaglione in una lettera inviata alla Regione Campania - confermano che tale problematica interessi quasi tutti gli allevamenti, registrando 30 focolai nel territorio salernitano, su 32 focolai in corso in tutta la regione Campania e contro i 70 attivi in tutta Italia. Rispetto all'analisi di tali dati - sottolinea il presidente AIC Salerno - esiste un fondato sospetto che tali casi siano legati anche all'aumento della fauna selvatica quali cinghiali, cervi e caprioli".
AIC Salerno ha scritto una missiva inviata nelle scorse ore alla Regione Campania, con richiesta urgente di intervento sulla questione relativa alla diffusione dell'epidemia tra i bovini.Potrebbe interessarti
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"Sollecitiamo la Regione - chiede Scaglione nella missiva - la Regione Campania ad avviare una collaborazione con le strutture sanitarie veterinarie preposte ad approfondire la tematica e a mettere in campo anche le opportune risorse economiche per alleviare i disagi che tale situazione sta comportando per il comparto".
Infine, le richieste avanzate dal presidente AIC Salerno, Donato Scaglione, alla Regione Campania e riportate nella missiva: "Convenzionare gli stabilimenti del comparto caseario per la lavorazione del latte proveniente da allevamenti riconosciuti quali infetti e garantendo ai produttori colpiti un prezzo comunque remunerativo; Avvicinare gli allevamenti marginali alla cultura della prevenzione del rischio; Intervenire su MASAF ed AGEA per estendere i benefici economici a ristoro degli eventi catastrofici coperti da AGRICAT anche alle epizoozie nonché sollecitare i rimborsi delle coperture assicurative che qualche allevatore più previgente ha stipulato negli scorsi anni con snellimento delle attuali farraginose procedure burocratiche; e attivare un riconoscimento da parte di AGEA dello stato di circostanza eccezionale per epizoozia al fine di evitare la perdita dei premi comunitari richiesti in domanda di pagamento UNICA e PSR, indennità compensativa correlata alla mancata pratica di pascolamento per blocco delle movimentazioni".
"Le perdite connesse a tale problematiche - conclude Scaglione nella missiva - comporterebbero per tutta la filiera, gravi danni economici sui redditi già esigui degli allevatori direttamente e indirettamente coinvolti". Richieste queste dell'AIC che portano la firma di Scaglione che è anche vicepresidente nazionale dell'associazione e del referente regionale CAA AIC, Giuseppe Freda, associate al grido d'allarme di allevatori ed esperti e che impongono alla Regione Campania "un intervento immediato".















































































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