Le carcasse di cinque cinghiali sono state trovate dai Carabinieri forestali in località Cerreta Cognole nel comune di Montesano sulla Marcellana, in provincia di Salerno: gli accertamenti hanno stabilito che gli animali avevano contratto la peste suina africana.
La Psa, sottolineano Regione Campania e ministero della Salute, è una malattia virale dei suini e cinghiali selvatici che causa un’elevata mortalità negli animali infettati. Il virus che la provoca, innocuo per l’uomo, può generare importanti disagi socio-economici in quanto le aree interessate subiscono notevoli perdite economiche a causa della morte degli animali, delle restrizioni agli spostamenti di maiali, cinghiali selvatici e loro prodotti, nonché del costo delle misure di controllo.
La malattia già presente in Italia, in particolare in Sardegna da decenni e da inizio 2022 in Liguria e poi in Piemonte, nel Lazio e ultimamente in Calabria, si sta diffondendo proprio attraverso i cinghiali selvatici.
Il ritrovamento delle carcasse dei cinque cinghiali in avanzato stato di decomposizione è avvenuto il 20 maggio, in provincia di Salerno, presso la foresta Cerreta Cognole. I resti sono stati subito trasferiti presso l’Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno di Portici che, con indagini biomolecolari eseguite già domenica 21 maggio, hanno dato esito positivo per la presenza del virus della peste suina africana.
La positività è stata confermata oggi dal Centro di referenza nazionale di Perugia per le pesti suine dell’Istituto zooprofilattico sperimentale Umbria e Marche e, immediatamente, è stata convocata e disposta l’Unità di crisi locale e regionale alla presenza del Commissario straordinario per la Psa, del Centro di referenza nazionale e della Direzione generale della sanità animale del ministero della Salute.
L’assessore regionale alle politiche agricole, Nicola Caputo, ha fatto sapere che le azioni di contrasto al virus sono già state avviate. “Il personale dell’istituto zooprofilattico è subito intervenuto. Nel pomeriggio di oggi (ieri, ndr), abbiamo ricevuto la conferma, dall’istituto zooprofilattico di Perugia e quindi è stato avviato il tavolo di crisi in Regione, per capire di cosa si stesse parlando, per circoscrivere il territorio di rifermento e per mettere in atto ogni azione di contrasto e prevenzione del fenomeno”.
Si attendono le controanalisi anche per altri sette cinghiali risultati positivi. Tutti in località Cerreta Cognole. “Non c’è alcun allarme per l’uomo – ribadisce Caputo – il problema è soprattutto di natura economica per gli allevamenti e per la salvaguardia della specie animale, perché l’unica soluzione per un suino positivo è l’abbattimento. Si farà di tutto per arginare il problema. Abbiamo anche chiesto ai cacciatori di darci una mano”.
L’area in questo momento interessata tocca i comuni di Montesano, Buonabitacolo, Casalbuono, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Padula, Sanza e Sassano. “Sono previste restrizioni agli spostamenti e misure preventive per evitare che l’uomo diventi vettore del virus tra suino e suino”.
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