È stato rintracciato e arrestato nella zona di Eboli, in provincia di Salerno, il presunto responsabile dell'accoltellamento avvenuto a Carrara la sera del 1° febbraio scorso nella zona del ponte Anderlino. La vittima dell'aggressione, un 35enne originario del Marocco, era stato portato in condizioni disperate in ospedale, dove i medici gli avevano trovato l'intestino perforato.
Ci sono voluti più interventi chirurgici per salvargli la vita, ma alla fine dopo alcuni giorni di coma farmacologico, il 35enne si è ripreso e ha potuto lasciare l'ospedale. Subito dopo il ferimento, l'uomo era stato soccorso da un altro connazionale che lo aveva trovato in una pozza di sangue e quindi aveva chiesto aiuto ad una guardia giurata di passaggio lungo la via Aurelia, che aveva fatto intervenire un'ambulanza del 118 insieme ai carabinieri del Radiomobile.
I militari dell'Arma, seguendo le tracce di sangue, erano arrivati ad una casa abbandonata poco distante dal ponte di Anderlino, occupata abusivamente da un gruppo di magrebini, fra cui l'autore dell'accoltellamento, di cui però si erano perse le tracce. È stato accertato successivamente che i due marocchini, complice l'eccesso di alcool, avevano iniziato a litigare per futili motivi, poi la discussione fra i due aveva preso una brutta piega. Ad avere la peggio era stato il 35enne, raggiunto da un fendente alla parte bassa dell'addome.
I militari dell'Arma, durante il sopralluogo fuori dell'abitazione, avevano recuperato un grosso coltello da cucina ancora sporco di sangue, gettato via dall'aggressore prima di far perdere le proprie tracce.Potrebbe interessarti
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Nella sua variegata fedina penale, infatti, oltre a vari precedenti di droga, ci sono reati commessi con violenza alla persona. Su di lui, gli investigatori dell'Arma hanno raccolto un quadro probatorio completo, che è stato utilizzato dal pubblico ministero per ottenere dal giudice per le indagini preliminari un ordine di cattura.
Ricevuta l'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Gip, i carabinieri di Carrara al comando del maggiore Cristiano Marella si sono messi immediatamente sulle tracce dell'aggressore con pattugliamenti e controlli nelle zone solitamente frequentate da extracomunitari, comprese le case abbandonate e la zona della stazione ferroviaria. È emerso dalle indagini, però, che l'uomo aveva già lasciato la città proprio per sfuggire alla cattura, perciò le sue ricerche sono state diramate in tutta Italia.
Alla fine, i carabinieri hanno scoperto che il latitante poteva essersi nascosto in provincia di Salerno, perciò è cominciata una stretta collaborazione con i colleghi della compagnia di Eboli che hanno cominciato a setacciare tutta la zona del litorale, dove è presente una pineta molto estesa che spesso viene utilizzata come nascondiglio dagli stranieri irregolari.
Le ricerche si sono concluse sabato mattina, quando i militari dell'Arma, dopo aver fatto irruzione in uno dei tanti casolari abbandonati che si trovano in località Campolongo, alla periferia di Eboli, hanno trovato il nascondiglio del latitante e lo hanno dichiarato in arresto per tentato omicidio. Il 34enne ora si trova in carcere a Salerno e nelle prossime ore sarà interrogato dai magistrati.
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