Napoli. “Io non esco, dovete solo uccidermi. Sto aspettando una sospensione”: non molla Davide Marotta.
L’attore napoletano famoso per lo spot Ciribiribì Kodak, stamane ha organizzato un presidio davanti alla sua abitazione a Poggioreale, tra via Stadera e via Cupa Principe. Nello stabile risalente al 1860, secondo la Procura di Napoli, sarebbero stati fatti degli abusi edilizi.
La famiglia Marotta – Davide vive con il fratello e la mamma 88enne disabile – dopo il diniego al condono nel 2017 ha vinto un ricorso al Tar contro il Comune ma la Procura ha continuato l’azione giudiziaria ed ha emesso l’ordine di abbattimento e il ripristino dello stato dei luoghi che avrebbe dovuto eseguire stamane.
Ieri Davide Marotta ha lanciato un appello ai magistrati a fermare le ruspe e ha chiesto la solidarietà dei suoi concittadini.
Stamane, in tanti sono arrivati davanti allo stabile di via Cupa Principe a Poggioreale per manifestare la propria vicinanza e solidarietà all’attore Davide Marotta nel tentativo di bloccare la demolizione o quanto meno di ottenere una sospensione per trovare una sistemazione alternativa.
“I signori, i colletti bianchi hanno detto che entro oggi devo uscire dalla casa – ha detto -. Non ho nemmeno il tempo di trovarmi un’altra casa, se esco fuori e butto fuori i mobili mi danno solo due giorni. Ho chiesto datemi un po’ di tempo, fatemi stare in casa fino a Natale e io a mie spese abbatto, mi hanno detto di no. Ditemi voi se questo è Stato. Faccio un appello alle istituzioni, spero nell’intervento dei politici.
È una situazione assurda. Venite in via Stadera, dovete venire qui: il sindaco, Giorgia Meloni o un suo rappresentante. Io non esco da casa finchè non avrò risposte. Stanno facendo un abuso di potere su di me. Ho mia mamma invalida di 88 anni in casa e non la porto in una struttura. Ho chiesto di rimanere in casa e a mie spese abbatto la casa. Volevo anche andarmene ma a queste condizioni no”.
Le ruspe per oggi non arriveranno, a breve sapremo se ci accordano la sospensione. “La battaglia è per avere la sospensione e per abbattere a mie spese l’abitazione”.
Dopo due ricorsi vinti al tribunale amministrativo il Comune ha sospeso la pratica di condono. L’iter giudiziario per abuso edilizio è continuato per la magistratura fino alla sentenza definitiva e all’ordine di abbattimento dello stabile che doveva essere eseguito oggi. Davide Marotta ha lanciato un appello a sospendere l’abbattimento per avere il tempo necessario a trovare una nuova sistemazione per la madre e per se stesso, in cambio dell’abbattimento a sue spese dell’intero stabile.
Foto servizio e video di Alessandro Memoli
(Nel video l’intervista integrale a Davide Marotta)
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