I Fratelli Bianchi, condannati in primo grado all’ergastolo per il brutale omicidio di Willy Monteiro secondo gli avvocati “sono detenuti pienamente inseriti” . Si sono integrati nei due carceri dove attualmente sono detenuti. Infatti non si trovano nello stesso carcere ma sono divisi : Marco è al Mammagialla di Viterbo, mentre Gabriele sta a Rebibbia.
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Come tutti i detenuti, anche Marco e Gabriele Bianchi ricevono visite in carcere, come quella della loro madre Simonetta. Il Corriere della Sera ha riportato alcune intercettazioni fatte durante la vista della donna che invita i loro figli alla calma : “E guarda amore qua la cosa va per le lunghe, te (tu) ti devi sta calmo; (L’avvocato, ndr) ha detto eh.. dice.. che tu.. tu devi un altro carattere bello mio ed è meglio così che reagisci, invece isso (lui) e sappi che di fuori gliu mun (il mondo) è cambiato! Non è più chiesto (questo) che ti immagini tu. Non ci sta più niciun(nessuno) ti hanno abbandonato tutti amore mio, tutti, tutti, tutti!“.
A margine della sentenza di primo grado il giudice della Corte d’Assise ha stabilito che Marco e Gabriele Bianchi dovranno scontare la pena separati.
Ad Artena, dove i due fratelli razzolavano indisturbati per le vie cittadine, li chiamavano ‘i gemelli’ visto che erano inseparabili, spalleggiandosi a vicenda nelle loro attività. Ma in carcere i due bulli sono soli e, grazie alla condanna di luglio scorso, anche separati.
Il Corriere della Sera ha pubblicato un’intervista a Salvatore Ladaga, imprenditore della sanità e consigliere di Forza Italia, nonché padre di Silvia, compagna di Gabriele Bianchi. L’uono spiega che «Siamo tutte vittime collaterali dei fratelli Bianchi, però questo qui di più» in riferimento a suo nipote: «Lui che c’entra? Non era nato».
Il 6 settembre 2020 i fratelli Bianchi uccisero a calci e pugni Willy e Silvia, la compagna di Gabriele, era incinta.
Salvatore Ladaga racconta durante l’intervista di aver “avvisato” la figlia riguardo Gabriele Bianchi: «Non è una questione di ceto, ci mancherebbe, ma di modi: lui è un bullo, un cretino, un prepotente».
Ciò nonostante l’uomo provò anche ad aiutare la figlia e Gabriele ad aprire una frutteria per costruire qualcosa insieme ma i fratelli Bianchi continuavano a spacciare droga e a organizzare spedizioni punitive.
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