CANIO LOGUERCIO-DALAL SULEIMAN-MONI OVADIA/foto cs
Dal 15 aprile su tutte le piattaforme digitali “Maliziusella, un tourment d’amour”, il nuovo singolo di Canio Loguercio che, in compagnia di Dalal Suleiman e Moni Ovadia, rivisita un celebre brano della canzone napoletana, scritto nel 1956 da Edilio Capotosti e da Francesco Specchia.
Una vera e propria rielaborazione, in realtà, per cui la canzone originaria è stata trasfigurata in un vortice di suggestioni -musicali e culturali-al punto da rimodellare una lingua e una melodia che della tradizione conserva solo il profumo, combinato subito con altre spezie e nuove fragranze.
Una rivisitazione che ruota attorno a una straordinaria Dalal Suleiman, napoletana di origine palestinese che gioca con la seduzione di una lingua franco-araba e che ci si immagina faccia girare molte teste al suo passaggio: tra queste quella di Moni Ovadia, che sussurra parole d’amore fra il napoletano e l’yddish, oltre a quella dello stesso Loguercio, che a sua volta riprende, a fil’e voce, parte del testo originario. Tra rimandi ed evocazioni, si delinea così uno spazio intimo e sospeso di una napoletanità ibrida in cui la rinnovata forza di una tradizione, chiamata a nuove sfide, si rivela capace di abbattere barriere e steccati e di oltrepassare ogni confine.
Con questo nuovo cimento, Canio Loguercio prosegue nella sua inesausta esplorazione delle potenzialità espressive della lingua madre delle passioni -il napoletano-, confermandosi come un irregolare epigono della canzone napoletana, che ha trasfigurato in direzioni del tutto inaspettate, oltre che interprete dotato della tempra di un autentico crooner: attitudini e inclinazioni che ha bene evidenziato nel suo ultimo CD, Ci stiamo preparando al meglio, edito da Squilibri al pari di questo suo nuovo singolo che sarà presto seguito anche da un video di Alessandro Scippa.
Arrangiato da Loguercio con Rocco Petruzzi e con Ermanno Dodaro e con la partecipazione di Marco Zurzolo (sax), Maurizio Capone (elettronica) e Giovanna Famulari (violoncello) e un nutrito coro di “reduci della Vesuwave”, Paolo Varriale, Umberto Sirigatti, Marco Gesualdi, Ciro Mattei, Sandro Dionisio, Michele Montefusco, Marco Francini, che sul finire degli anni ’80 furono fra i protagonisti del rinnovamento della tradizione della canzone napoletana.
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