marco zurzolo/foto repertorio
Domani 30 aprile 2022 si celebra in tutto il mondo l’International Jazz Day, la giornata internazionale del jazz giunta quest’anno all’undicesima edizione.
Nata da una idea di Herbie Hancock e sostenuta dall’UNESCO, l’iniziativa si svolge in contemporanea in circa 200 paesi al mondo con incontri, concerti, jam session e workshop. Un appuntamento atteso che intende valorizzare e celebrare il potere di aggregazione e dialogo interculturale che caratterizza questo genere musicale, aperto alle più svariate influenze.
Anche Pomigliano Jazz festeggia questa giornata con diverse iniziative in programma il 30 aprile. Dalla visita guidata alla mostra “Sound Stories – Jazz ed altre storie”, allestita al Palazzo dell’Orologio di Pomigliano d’Arco in collaborazione con Spazio Musica e sostenuta dalla Regione Campania e dal Ministero della Cultura, alla presentazione del libro “I Napoletani non sono romantici” (Colonnese editore), fino al concerto del Marco Zurzolo Quartet, sempre al Palazzo dell’Orologio.
Il sassofonista partenopeo, sarà accompagnato per l’occasione da Piero De Asmundis al pianoforte, Marco De Tilla al contrabbasso e Vittorio Riva alla batteria.
Ad anticipare il concerto, dalle ore 19, si terrà l’incontro che vede protagonisti, oltre a Marco Zurzolo anche Onofrio Piccolo, direttore artistico di Pomigliano Jazz, il giornalista e critico musicale Stefano De Stefano, il sindaco di Pomigliano d’Arco, Gianluca Del Mastro e Pasquale Avallone, dell’associazione Leggimi forte.
Tutte le iniziative in programma sono ad accesso gratuito e oltre che in presenza al Palazzo dell’Orologio – corso Vittorio Emanuele – si potranno seguire in streaming sui profili social di Pomigliano Jazz, Itinera e JIP – jazz italian platform.
Come in una melodia melanconica e al tempo stesso allegra – disperatamente felice – uscita dal suo sax, Marco Zurzolo ripercorre nelle pagine del libro “I Napoletani non sono romantici” una serie di momenti artistici e di vita, battendo sui tasti della memoria e del cuore.
Ed ecco spuntare, nella luce della Napoli degli anni ’70, via San Sebastiano e il Conservatorio di San Pietro a Majella, Enzo Avitabile e Pino Daniele (il Gigante con gli occhiali). Ma soprattutto Rino, il fratello che accende la passione per la musica. Che col suo basso dà il tempo alla vita, anche se poi il tempo lo tradisce. Va via troppo presto, Rino.
Come l’amico Elvio Porta – geniale sceneggiatore e regista, una vita prestata al cinema, confusa tra le ombre della sala – di cui Zurzolo raccoglie otto “microracconti” che formano la seconda parte di questo libro. Completa il volume una selezione di 14 brani musicali, tra i più belli di Marco Zurzolo, da ascoltare attraverso QR-Code.
Ho lavorato per oltre 15 anni nel mondo del teatro e dello spettacolo in generale e ho avuto esperienze molto lunghe in qualità di amministratrice e coordinatrice di compagnia in spettacoli complessi, con numerosi attori e personale. Ho curato, sempre nell’ambito delle compagnie teatrali e anche nell’ambito più generale dell’organizzazione di eventi, sia i rapporti con Enti e soggetti terzi sia quelli con la stampa e il mondo dei mass media, avendo gestito più volte in piena autonomia l’ufficio stampa in occasione di spettacoli, rassegne, mostre ed eventi
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