E’ accusato di omicidio volontario pluriaggravato Antonio Papa, 43 anni, l’imprenditore incensurato di Torre Annunziata, che l’altro pomeriggio a Boscotrecase ha ucciso il pregiudicato Gaetano Ariosto.
Papa ha confessato tra le lacrime e ha raccontato davanti ai pm Alessandra Riccio ed Emilio Prisco della Procura di Torre Annunziata, una storia di continue richieste di denaro e di una presunta truffa. Una storia che merita approfondimenti anche per il capo di imputazione perché i magistrati dovranno stabilire se si sia trattato di un eccesso di legittima difesa o un delitto d’impeto o addirittura un omicidio premeditato visto che Antonio Papa si era presentato all’appuntamento armato con una pistola.
E i filmati delle telecamere presenti nella zona dell’omicidio (via Rivo a Boscotrecase) potranno essere utili alle indagini. Papa ha raccontato una storia di debiti, di prestiti usurai e del timore di finire in un vortice economico dal quale non sarebbe più uscito.
Questo in sintesi la sua confessione: “Ero esasperato. Non volevo ucciderlo, ma ho avuto paura. La mia vita era diventata un inferno, ho portato l’arma perché volevo fargli capire quanto fossi disperato, poi ho sparato perché avevo paura potesse farmi del male. Già al telefono Gaetano Ariosto insisteva perché gli portassi subito i soldi, poi ha detto che al massimo avrei dovuto farlo entro sabato. Ma io non potevo e lui si è arrabbiato al punto da aggredirmi. Allora ho sparato”.
Versione questa tutta da verificare perché Papa ha anche aggiunto che Ariosto gli aveva fatto credere di essere in grado di fargli ottenere un finanziamento attraverso il famoso superbonus 110% destinato all’edilizia. Ma la pratica sarebbe stata bocciata gettando nella disperazione Papa.
Gli investigatori stanno ora indagando per capire attraverso quali canali e quali altre persone sarebbero coinvolte in questa vicenda. Visto che Gaetano Ariosto (che non lavorava come operaio come si era erroneamente diffuso nei momenti successivi all’omicidio)è il fratello di Pasquale Ariosto coinvolto nel famoso omicidio dello zainetto a san Giovanni a Teduccio. Quindi bisognerà anche stabilire come i due si siano conosciuti e attraverso chi.
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Giuseppe Del Gaudio, giornalista professionista dal 1991. Amante del cinema d’azione, sport e della cultura Sud Americana. Il suo motto: “lavorare fa bene, il non lavoro: stanca”
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