Benevento. Bombe per la piazza di spaccio: sette persone, cinque uomini e due donne, sono state arrestate con l'accusa, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanza stupefacente del tipo cocaina, crack, hashish e marijuana.
L'operazione è stata eseguita dai carabinieri della compagnia di Benevento, all'esito di attività investigativa coordinata dalla procura sannita.Potrebbe interessarti
Napoli, weekend di controlli nella movida: oltre 600 persone identificate e veicoli sequestrati
Campi Flegrei, il vulcano che non dorme; INGV svela i nuovi dati della caldera
Napoli, ruba bici elettrica in piazza Garibaldi: inseguito e arrestato
Blitz antidroga a Scampia: arrestato 31enne di Villaricca
L'attività d'indagine è partita dopo quattro episodi delittuosi (due attentati dinamitardi e due incendi) che in pochi mesi (dal dicembre 2019 al maggio 2020) avevano coinvolto le autovetture di una famiglia di Benevento. Il possibile movente dei delitti è stato individuato in dissidi relativi al traffico di sostanze stupefacente. Secondo gli investigatori, il gruppo svolgeva una "quotidiana e frenetica attività" di cessione di droga, posta principalmente in essere da uno degli indagati, al momento dei fatti sottoposto all'obbligo di dimora a Benevento e dalle altre persone destinatarie di misura cautelare che si occupavano di individuare il fornitore di sostanza stupefacente (il cugino di uno degli indagati, residente a Napoli) e gli acquirenti.
Ricostruito il modus operandi di decine di episodi di cessione e l'acquisto di 1,9 chili di marijuana, per un totale di 11mila euro di valore di scambio, e la vendita di un'altra partita di marijuana per ulteriori 10mila euro. Nel corso dell'attività investigativa sono state arrestate due persone, sequestrati 120 grammi di cocaina, un'autovettura, un micro telefono utilizzato da dai corrieri e 20 grammi di marijuana, parte di una delle ingenti cessioni. Durante le indagini il principale indagato era stato sottoposto a provvedimento di fermo di indiziato di delitto e, anche nel periodo della sottoposizione alla custodia cautelare in carcere, effettuava illegalmente telefonate ad alcuni degli indagati, informandosi sullo stato delle indagini e dando indicazioni su ulteriori cessioni e sul denaro da recuperare.







Lascia un commento