La Corte di Cassazione, sezione lavoro, ha accolto il ricorso di 15 lavoratori dello stabilimento Nexans di Battipaglia, nel Salernitano, esposti ad amianto, difesi da Ezio Bonanni, presidente dell'Osservatorio Amianto, e ha affermato anche un principio di risarcimento danni, oltre il cosiddetto beneficio contributivo.
Nel corso del primo e del secondo grado di giudizio, era stato accertato che questi operai erano stati esposti a concentrazioni di 100 fibre/litro, nella media delle otto ore lavorative giornaliere, e per oltre dieci anni.Potrebbe interessarti
Salerno, le auto rubate la seconda “linea di finanziamento” del clan
Salerno, droga anche in carcere: 39 arresti. La rete di spaccio gestita dal boss detenuto
Maxi blitz a Salerno, scacco ai signori della movida: 39 misure cautelari
Salerno, incubo rifiuti in fiamme: via Clark trasformata in discarica abusiva
La sentenza del Tribunale di Salerno, avallata dalla Corte di Appello, aveva pero' sostenuto che le maggiorazioni contributive dovute a chi e' stato esposto ad amianto, dovevano essere calcolate con un coefficiente utile solo per un piccolo aumento di pensione, ma non per il prepensionamento.
Bonanni ha impugnato la decisione innanzi alla Suprema Corte che ha accolto il ricorso ribadendo che i benefici contributivi Inps sono un risarcimento anche per coloro che ancora non si sono ammalati, e che comunque, hanno diritto al prepensionamento, perche' le fibre di amianto causano danno alla salute anche prima della diagnosi di una delle malattie da asbesto.
Lascia un commento