La sentenza di condanna era divenuta esecutiva e per questo Adriano Graziano, 54 anni, di Quindici ha preferito costituirsi.
Per il boss ai vertici del clan omonimo protagonista della faida che da quaranta anni miete vittime nel Vallo di Lauro, si sarebbero aperte le porte del carcere non appena la Corte d'Appello di Napoli avesse emesso l'ordine di carcerazione per una pena di dieci anni di reclusione.Potrebbe interessarti
Caserta, sgominata la "piazza dello spaccio" gestita dagli africani: 22 arresti
Video hard con la figlia del boss dietro l'agguato "d'onore" ai Quartieri che ferì il giovane calciatore
Aversa, baby gang armata seminava il terrore nei parchi: 5 arresti
Smascherata un'altra banda di truffatori di anziani tra Napoli, Salerno e Milano: 15 indagati
E' stato condannato per associazione mafiosa e al termine dei dieci anni di carcere, sara' sottoposto a tre anni di liberta' vigilata. Per giorni la polizia lo ha cercato ovunque, e Graziano, sentendosi braccato, ha deciso di costituirsi. La sua fuga e' terminata a Roma, nel carcere di Rebibbia, dove si e' presentato nel tardo pomeriggio di oggi.
Coinvolto nella strage delle donne, del 2002 a Lauro, quando la sorella, la cognata e la figlia del boss Biagio Cava furono uccise dai Graziano, Adriano, figlio del vecchio boss Luigi Salvatore Graziano, era uscito nel 2014 dal regime di 41 bis.
Lascia un commento