Sarà l’autopsia, che si svolgerà in mattinata, a stabilire le cause della morte della skipper Giulia Maccaroni avvenuta per asfissia a bordo di una barca a Marina di Stabia cinque giorni fa.
Intanto ieri la Procura di Torre Annunziata, come atto dovuto per lo svolgimenti dell’esame autoptico, ha notificato 3 avvisi di garanzia. Indagati per omicidio colposo i responsabili della sicurezza del veliero sono il comandante, l’armatore e la società di noleggio. Per i magistrati non è stata una tragedia.
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Giulia Maccaroni per circa 30 minuti avrebbe respirato il fumo prodotto dal bruciare di resina, plastica e legno che l’ha condotta verso uno stato di incoscienza, fino alla morte. La giovane donna romana era nella cabina e quel mix di veleni le sarebbe entrato nei polmoni mentre dormiva.
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Secondo quanto è emerso fino ad ora nel corso delle indagini condotte dagli uomini della Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia coordinati dal comandante Achille Selleri, ci sarebbe stato un corto circuito all’interno della barca, che potrebbe avere innescato il rogo. Poi a compiere la tragedia ci avrebbero pensato le fiamme e il fumo.
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