Cellulari per i boss del carcere di Secondigliano a Napoli: sequestrati 30 telefonini
Cellulari nascosti in alcune celle del carcere di Carinola: denunciati gli autori.
La Polizia Peniteziaria ha trovato e sequestrato quattro cellulari che erano stati nascosti in alcune celle del carcere di Carinola ; gli apparecchi, introdotti illecitamente, erano stati occultati nelle televisioni dai detenuti, che sono stati denunciati.
Tra i cellulari trovati vi era uno smartphone con due sim-card; i poliziotti della Penitenziaria hanno inoltre trovato dei caricabatteria rudimentali. A darne notizia dell’attività di perquisizione è Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (Sappe), che esprime “apprezzamento per l’operazione svolta dagli agenti penitenziari, che continuano a lavorare con grande attenzione e professionalità, pur senza l’ausilio di adeguati mezzi; ai poliziotti va riconosciuta una meritata compensa”.
Capece lancia poi l’allarme sul fenomeno dell’introduzione di telefoni cellulari e droga della droga nei penitenziari, sia per adulti che per minori, in un momento già complicato per la sospensione dei colloqui con i familiari causa pandemia; “un fenomeno preoccupante e in aumento – dice il sindacalista – come dimostrano il sequestro di Carinola e gli svariati tentativi, sventati dalla Polizia Penitenziaria in tutta Italia, di occultare droga e telefonini e introdurli poi all’interno delle carceri. Il numero elevato di tossicodipendenti richiama ovviamente l’interesse degli spacciatori, che tentano di trasformare la detenzione in business. Per questi motivi il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria ha disposto l’intensificazione dei controlli da parte della Polizia penitenziaria in tutte le carceri” conclude Capece.
Sulla vicenda è intervenuto anche il Segretario Regionale Osapp Campania, Vincenzo Palmieri: “La polizia penitenziaria impiegata nel servizio di vigilanza, ancora una volta e in altre circostanze ha dimostrato senso del dovere nell’espletare questo delicato compito per impedire la facile introduzione di oggetti e sostanze non consentite dalla legge e dal regolamento che potrebbero compromettere l’incolumità delle persone, turbare l’ordine e pregiudicarne la sicurezza, non abbassando mai la guardia nel porre in essere tutte quelle misure finalizzate a prevenire la commissione di reati, nonostante le difficile condizioni che sta attraversando in questo periodo post- pandemico l’intero sistema e tutto ciò che è in esso.
Al personale operante uomini e donne della Polizia Penitenziaria, va tutta la nostra stima e il nostro personale ringraziamento, sebbene tutte le difficoltà, come sindacato continueremo a fare l’impossibile per contribuire a migliorare il sistema lavorativo nell’interesse di tutti, sollecitando i vertici del DAP a porre in essere una maggior attenzione anche rispetto alla futura assegnazione di Poliziotti in una struttura penitenziaria come quella di Carinola, incardinata in un territorio limitrofe e un tessuto sociale ad alta intensità criminale dove regna la cultura dell’illegalità”.
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