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Sequestro dell’ormeggio abusivo a Napoli. I gestori del molo rompono i sigilli e sfidano le autorità

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Sequestro dell’ormeggio abusivo a Napoli. I gestori del molo rompono i sigilli e sfidano le autorità

Dopo il sequestro dell’ormeggio abusivo sulla scogliera del Lungomare nei pressi del Consolato Americano, i gestori dell’attività rompono i sigilli e danno vita ad un’aggressiva protesta nei confronti della autorità.

“Questa volta abbiamo deciso di presentare un esposto anche alla Procura oltre alle denunce già fatte alla capitaneria di Porto, alla Guardia Costiera, ai Carabinieri e alla Polizia Municipale.

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Chiediamo alle autorità i motivi per i quali nonostante le diverse denunce che si sono susseguite nel corso del tempo ed i sequestri che si ripetono ogni volta, questi soggetti, noti alle forze dell’ordine, pluripregiudicati, con legami con i clan di camorra continuano a riappropriarsi delle aree poste sotto sequestro, rompendo i sigilli in segno di sfida allo Stato.

Come è possibile che venga consentito tutto ciò? Chiediamo che a nessun soggetto sia consentito di avvicinarsi all’area in questione, tanto meno di proseguire in attività illecite e non autorizzate. Inoltre ci è stato comunicato dall’Autorità Portuale che i soggetti che hanno dato vita ad una veemente protesta nei confronti delle autorità non sono i titolari delle concessioni delle boe e di alcun ormeggio, quindi evidente ci devono essere dei prestanome. Si indaghi anche su questo.”- ha dichiarato il Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli, i cui esposti alle autorità, insieme ad un chiesta de Il Mattino, hanno fatto scattare le denunce ed i sequestri per le vicende dell’ormeggio.

Articolo pubblicato il 21 Maggio 2021 - 21:58 - A. Carlino

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