#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 10 Agosto 2025 - 06:50
23.6 C
Napoli
Politano esalta De Bruyne: “E’ uno che fa la differenza”
Vesuvio in fiamme, allarme Legambiente: “Fate presto”. Decretata la mobilitazione...
SuperEnalotto, l’estrazione di oggi fa sognare: il 37 “porta fortuna”...
Lotto e 10eLotto, l’estrazione di oggi sorprende: il 55 fa...
Un De Bruyne scatenato trascina il Napoli: battuto il Girona...
Si è insediata la nuova direzione strategica della Asl Napoli...
Napoli, aggredisce l’ex moglie in piazza Mercato: arrestato 61enne
Vesuvio, l’odio corre sui social: “Perchè non e’ lava”. Ma...
Acerra, trovato in casa con una pistola rubata: arrestato 30enne
Napoli, Jack che va, Jack in arrivo? Il sogno si...
Il 12 a Roma l’autopsia di dj Godzi
Il Napoli cede Zanoli al Bologna per 5 milioni
Castel Volturno, la vergogna dei lidi: “Perquisiti come delinquenti, sequestrati...
Follia vacanze in Campania: una settimana a Positano costa fino...
Guardiola e il City a Palermo con la maglia di...
Campania, 907 richieste al numero bianco per il fine vita...
Maddaloni, rissa in piazza: 43enne arrestato per aggressione a sanitari...
Rapina da 250mila euro a gioielleria di Casoria, arrestati due...
Suicidio in carcere di Stefano Argentino, reo confesso dell’omicidio di...
Campania, scatta l’allerta caldo: fino a 7 gradi sopra la...
Vesuvio in fiamme: ritardi nei soccorsi, ora è corsa contro...
Napoli, disabile esasperata blocca l’ingresso del Pronto soccorso al CTO
Capri, pusher ai domiciliari denunciato insieme al figlio
Incendio sul Vesuvio: il paesaggio spettrale sui comuni a Sud...
Giallo sulla morte in barca in Sardegna del 21enne di...
Napoli, blitz contro gli abusivi di via Toledo: sequestrati 9mila...
Camorra a Pozzuoli: lo scontro tra il boss Gennaro Sannino...
Napoli, ladri in azione al Rione Traiano: furto nella chiesa...
Oroscopo del 9 agosto 2025 segno per segno
Incendio sul Vesuvio: quattro giorni di fiamme, ritardi e polemiche

Carceri: cade il divieto dei domiciliari per gli over 70 recidivi

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Carceri: cade il divieto dei domiciliari per gli over 70 recidivi

Gli ultrasettantenni condannati a una pena detentiva potranno essere ammessi alla detenzione domiciliare anche se dichiarati recidivi: con una sentenza odierna della Corte costituzionale cade infatti la preclusione assoluta stabilita nei loro confronti dall’ordinamento penitenziario. Sara’ compito della magistratura di sorveglianza valutare caso per caso se il condannato sia in concreto meritevole di accedere a questa particolare misura alternativa alla detenzione, tenuto conto anche della sua eventuale residua pericolosita’ sociale.

Con la sentenza di oggi (scritta dal giudice Francesco Vigano’), la Consulta ha dichiarato incostituzionale il divieto assoluto di accedere alla detenzione domiciliare stabilito per gli ultrasettantenni condannati con l’aggravante della recidiva, in base a quanto articolo 47-ter, primo comma, della legge sull’ordinamento penitenziario. I ‘giudici delle leggi’ ricordano che “la detenzione domiciliare per gli ultrasettantenni e’ ispirata al principio di umanita’ della pena, sancito dall’articolo 27 della Costituzione”.

La misura, spiega Palazzo della Consulta, si fonda su una duplice presunzione: da un lato, il legislatore presume una “generale diminuzione della pericolosita’ sociale del condannato anziano, che quindi puo’ di regola essere contenuta adeguatamente imponendogli la permanenza nel domicilio, secondo le prescrizioni del giudice e con i dovuti controlli”, dall’altro, “appare verosimile” che “il carico di sofferenza associato alla permanenza in carcere cresca con l’avanzare dell’eta’, e con il conseguente sempre maggiore bisogno, da parte del condannato, di cura e assistenza personalizzate, che difficilmente gli possono essere assicurate in un contesto intramurario, caratterizzato dalla forzata convivenza con un gran numero di altri detenuti di ogni eta'”.

Per questo, la Corte ha evidenziato “l’anomalia” della disposizione esaminata, che e’ l’unica, nell’intero ordinamento penitenziario, che fa discendere conseguenze radicalmente preclusive di una misura alternativa a carico di chi sia stato condannato con l’aggravante della recidiva. In tale quadro, e’ vero che il riconoscimento della recidiva non discende “automaticamente” dalla circostanza che l’imputato sia gia’ stato condannato per un precedente reato, ma comporta un “giudizio individualizzato” di maggiore colpevolezza e pericolosita’ del reo, ma la Corte ha osservato che tale giudizio “e’ formulato unicamente ai fini della quantificazione della pena da infliggere”, e dunque “non e’ ne’ attuale ne’ specifico rispetto alle ragioni che potrebbero giustificare l’esecuzione della pena in detenzione domiciliare”.

Tra queste ragioni spiccano, in particolare, “i cambiamenti avvenuti nella persona del reo, e l’eventuale percorso rieducativo in ipotesi gia’ intrapreso” dal condannato dopo la sentenza, compreso il tempo gia’ trascorso in carcere, nonche’ la maggiore sofferenza determinata dalla detenzione su una persona di eta’ avanzata. La preclusione assoluta stabilita dalla norma e’ stata pertanto ritenuta “irragionevole” dai giudici costituzionali, “anche in rapporto ai principi di rieducazione e umanita’ della pena”, in linea con la giurisprudenza che considera contrarie agli articoli 3 e 27, terzo comma, della Costituzione le preclusioni assolute all’accesso ai benefici penitenziari e alle misure alternative alla detenzione.


Articolo pubblicato da A. Carlino il giorno 31 Marzo 2021 - 20:33

facebook

Ultim'ora

App Sinfonia Desktop

Cronache Podcast

  • Giallo sulla morte in barca in Sardegna del 21enne di Bacoli, Giovanni Marchionni
  • Giugliano, Nonna, madre e pusher: arrestata 41enne
  • Panino al botulino sul lungomare di Diamante: muore napoletano e 7 familiari ricoverati
Vedi tutti gli episodi su Spreaker

Primo Piano

Le Video Storie