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La Guardia di Finanza ha posto sotto sequestro, in quanto il gasolio, in seguito a specifiche analisi chimiche, sarebbe risultato non conforme a quello standard, dunque di qualita’ inferiore. Per il titolare dell’attivita’, la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che ha coordinato l’indagine, chiedendo e ottenendo dal Gip l’emissione del decreto di sequestro preventivo, ha ipotizzato i reati di frode in commercio e fraudolenta sottrazione al pagamento delle imposte, in particolare delle accise sul carburante.
Dalle analisi, sarebbe emerso – secondo gli investigatori – che il prodotto venduto come gasolio era in realta’ il risultato della “miscelazione tra taglio di idrocarburi differenti, simili al gasolio, e uno con caratteristiche simili all’olio lubrificante”.
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