Ad aggiudicarsi il contest per la realizzazione di opere di creatività contemporanea con le alberature e i materiali legnosi già a terra o con i tronchi degli esemplari vetusti di Quercus ilex del Complesso vanvitelliano sono: Francesca Borrelli e Roberto Dell’Orco, con “Still life”, Sasha Vinci con “Piccola primavera dorata” e Alice Padovani con “La memoria del leccio”.
Sono stati 79 i progetti inviati che sono stati giudicati da una commissione di esperti composta da Alberta Campitelli, presidente del comitato tecnico scientifico Musei – Mibact e dell’Accademia di Belle Arti di Roma e vice presidente dell’Associazione Parchi e Giardini, Adriana Polveroni, giornalista del settore, critica d’arte, docente e curatrice del contemporaneo, e Maurizio Reggi, funzionario responsabile della Conservazione e Tutela del Parco di Venaria Reale.
“Abbiamo scelto i progetti che hanno saputo interpretare in modo eccellente lo spirito del luogo, il Bosco Vecchio, offrendo ai lecci, giunti alla fine del loro ciclo biologico, la possibilità di una seconda vita – ha dichiarato la presidente della commissione Campitelli – Questo avviene con la creazione di opere rispettose dell’ambiente, utilizzando pressoché esclusivamente materiale legnoso del Parco Reale. Abbiamo scelto tre progetti molto diversi tra loro, che interpretano nel modo migliore la dimensione poetica dell’albero e quella architettonico monumentale, mediante un armonioso inserimento nel Bosco”.
In una nota si legge che “partecipazione di tanti creativi, di tutta Italia, ad una iniziativa finalizzata a promuovere la produzione di creazioni contemporanee in chiave sostenibile, mediante l’utilizzo delle alberature del Museo Verde della Reggia di Caserta, è motivo di orgoglio” per la Direzione della Reggia.
Il Direttore generale Tiziana Maffei ha così commentato: “Ringrazio la commissione per il prezioso lavoro svolto a ritmi serratissimi. Sono certa che abbia scelto progetti meritevoli che potranno trasmettere suggestioni e valori del nostro Museo Verde. Voglio ringraziare anche coloro che hanno partecipato, che hanno inteso condividere la propria progettualità, che hanno dimostrato di possedere una scintilla creativa e di volersi mettere in gioco. Concorsi di questo spessore danno la possibilità di far nascere e sviluppare idee, dialogare con i contesti, rendere partecipi gli altri e generare futuro. Coniugare a ciò l’utilizzo degli alberi del Parco Reale significa ridare vita, attraverso forme nuove, al nostro patrimonio. Affrontare il tema della circolarità produttiva materiale e creativa, rappresenta una fonte di arricchimento per tutti noi”.
Le ipotesi partono dalla denuncia di un ragazzino coinvolto e, vista la gravità dell’accaduto, sono da accertare scrupolosamente. Il vescovo, monsignor Giacomo Cirulli, in un comunicato pubblicato sul sito della Diocesi, ha fatto sapere di “essere venuto a conoscenza di un’indagine penale a carico del parroco don Gianfranco Roncone”, e di aver “immediatamente ritenuto opportuno vietare l’esercizio del ministero pubblico al suddetto sacerdote, allontanandolo dalla comunità parrocchiale che gli era stata affidata”.
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