Due pagine ricche di riflessioni e di appelli al ritrovare l'unità in un momento difficile e particolare. Sono quelle scritte dal Luisa Liguoro, presidente del Consiglio dell'ordine degli avvocati di Torre Annunziata.
Una lettera che arriva a 4 mesi dalla sfiducia nei suoi confronti firmata da 11 consiglieri. "Con riferimento a quanto è accaduto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati da fine luglio 2020 fino ad oggi, scrive la presidente Liguoro- avverto l’esigenza di rappresentarVi alcune mie sentite considerazioni, sicura che vogliate apprezzarne l’essenza. Non vi è dubbio, e sarebbe da ipocriti negarlo, che quella delibera intervenuta il 28 luglio 2020 abbia inciso profondamente sulla Fondazione Enrico De Nicola, sul suo assetto amministrativo e sulle valutazioni di merito circa l’operato di chi l’ha rappresentata, determinando una drammatica divisione all’interno del nostro Consiglio. Non è questa la sede per analisi di tipo politico o per intercettare le ragioni diverse e anche ultronee rispetto alla stessa Fondazione rivendicate da 11 consiglieri nel noto documento di sfiducia rivolto alla mia persona e all’intero Ufficio di Presidenza.Se entrassi nel merito di questa vicenda commetterei un grossolano errore, sia perché è stata oggetto di un approfondito dibattito in seno alla classe, dibattito maturato al di là di consessi ufficiali (Vi ricordo che, causa Covid, non è stato ancora possibile convocare un’assemblea), sia perché tradirei lo spirito che ispira questa mia iniziativa".
Dopo le dovute premesse la presidente spiega: "Pur rivolgendomi a tutti i consiglieri, non nego che queste mie considerazioni sono rivolte in particolar modo agli undici firmatari la sfiducia.Potrebbe interessarti
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Ed ecco il passaggio e l'invito all'unità del consiglio dell'ordine degli avvocati rivolto a tutti e in modo particolare agli 11 'dissidenti' da parte del presidente Luisa Liguoro: "Ma è innegabile che l’Avvocato spesso è solo e disorientato, in preda ad un senso di precarietà che lo affligge. Questa situazione, egregi amici del consiglio, merita da parte nostra particolare attenzione e spirito di servizio. Per questo credo sia venuto il momento di una riflessione più profonda, e per questo Vi invito, e invito in particolare gli 11 consiglieri dissidenti a recedere, almeno per adesso, dalla loro iniziativa. Uniamoci in uno sforzo comune per assicurare alla classe degli Avvocati iscritti al foro di Torre Annunziata non solo una vicinanza morale, ma anche iniziative che siano intercettate come un reale sostegno in questo delicatissimo momento. Non è questo il tempo per discutere di sfiducie né per alimentare legittime aspettative o ambizioni personali. Questo è il momento in cui, almeno per questa fase, il senso di responsabilità e la necessità di dare autorevolezza al Consiglio devono prevalere sugli individualismi e sulle ragioni che sostengono le diverse posizioni in campo".
E quindi l'appello finale: "Vi rivolgo, dunque, un accorato invito a revocare la mozione di sfiducia e a sospendere qualsiasi iniziativa che va in una direzione conflittuale. Tutti i nostri colleghi non potranno che apprezzare e applaudire.
In un periodo storico in cui le nostre coscienze sono scosse dall’evolversi di notizie così poco rassicuranti, c’è un imperativo categorico a cui non possiamo sottrarci.Ora dobbiamo lavorare insieme, pur nel rispetto delle differenze. Non ci sono altre possibilità. Se non dovessimo riuscirci, ne prenderemo atto e responsabilmente faremo le scelte conseguenti, se del caso, valutando anche soluzioni estreme quali lo scioglimento del consiglio per ridare la parola agli iscritti.Io ci credo. Spero possiate ancora crederci anche Voi tutti. Vi saluto caramente".