#VERITA' PER ANGELO VASSALLO

App Sinfonia Desktop

ULTIMO AGGIORNAMENTO : 14 Agosto 2025 - 06:23
24.6 C
Napoli

App Sinfonia Desktop

Tifoso del Napoli cade da una mountain-cart a Rivisondoli: è...
Turisti in fuga a Napoli, ma la fuga finisce in...
Pianura, 15enne trovato con una pistola: arrestato insieme a un...
Scomparso 60enne a Baselice: attivate le ricerche per Nicola Gerardo...
Avellino, stop a assembramenti notturni e alcol nel parco di...
Napoli, pusher arrestato grazie alla segnalazione alla app YouPol
Incendio sul Vesuvio, fiamme domate: avviata la bonifica emergenziale
Skipper di Bacoli morto in Sardegna, l’autopsia eslcude la morte...
Caserta: fermata auto contromano sull’A1, evitata la tragedia
Ferragosto blindato a Napoli: potenziati i controlli delle forze dell’ordine
Benevento potenzia il 118: 13 nuove ambulanze e 2 automediche...
Aggressione al Maresca, l’Asl Napoli 3 Sud si costituirà parte...
Acerra, come gli amanti si nasconde nell’armadio: 29enne albanese arrestato
Battipaglia, volontario aggredito alla festa patronale: denunciati in quattro
Spari nella movida di Castel Volturno: paura a Pinetamare
Camorra, pizzo a rate al titolare di un bar di...
Suicidi in carcere, i Garanti contro Nordio: “Ogni morte è...
Giugliano, cane rinchiuso in una cella di legno sotto il...
Vesuvio, incendio in fase di spegnimento: “Tra oggi e domani...
Conte: “Napoli ancora in fase di ricostruzione”
Boscoreale, blitz dei Carabinieri contro il commercio abusivo di frutti...
Napoli, Cardarelli sotto pressione: “Al pronto soccorso solo in caso...
Bloccato con il taser e arrestato il pregiudicato che ha...
Secondigliano, portavano stupefacenti in carcere al figlio: denunciati madre e...
Campi rom sotto assedio: sequestrato un “tesoro” da oltre 100mila...
Consulenza finanziaria indipendente: perché scegliere un advisor fee‑only per il...
Pusher in azione durante la “Notte Bianca” a Pietrelcina: arrestato...
Napoli, fermato uno dei due sospettati per la clamorosa rapina...
Qualiano, agguato sotto casa: 28enne ferito a colpi di pistola
Torre del Greco, follia al pronto soccorso del Maresca: aggrediti...

Napoli, la morte del piccolo Giovanni e il mistero sul cambio password di tablet e cellulare

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Napoli. C’è anche un misterioso cambio delle password di cellulare e tablet sui cui indagano gli investigatori oltre messaggio inquietante via WhatsApp alla madre, “Ti amo, ma ora ho un uomo incappucciato davanti e non ho tempo”, e inviato prima di precipitare nel vuoto, dal balcone di casa per trovare una spiegazione alla morte del piccolo Giovanni di anni.

 

La tragedia di è consumata nel quartiere “bene” di Chiaia, la notte tra il 28 e 29 settembre scorsi. Una morte che ha gettato nella disperazione la famiglia e scosso la citta’, sul quale si allunga l’ombra dei cosiddetti “challenge dell’orrore”, giochi che si svolgono on-line e che comprendono atti di autolesionismo e, alla fine, anche il suicidio. Quell’uomo incappucciato era reale o solo virtuale? Il ragazzino si e’ trovato davanti un malintenzionato oppure stava per finire vittima di un ordine impartito dal cosiddetto “curatore”, colui che tira le fila della macabra competizione. L’ipotesi della ‘challenge’, al momento, rimane tale. Gli inquirenti non la escludono e indagano a 360 gradi. Del caso si sta occupando la Squadra Mobile della Questura di Napoli, coordinata dai magistrati della sezione “fasce deboli” della Procura della Repubblica. Gli inquirenti ipotizzano il reato di istigazione al suicidio che consente un raggio di azione investigativo piu’ ampio.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Mamma e papà vi amo, ma ora devo seguire l’uomo nero’, il gioco Jonathan Galindo dietro il suicidio del bambino a Napoli

Secondo quanto si e’ appreso l’undicenne, che stava dormendo con la sorella di poco più grande di lui, e’ uscito dalla cameretta per andare in bagno intorno a mezzanotte. A letto, pero’, non c’e’ piu’ tornato. Quando i genitori se ne sono accorti l’hanno cercato fino alla tragica scoperta: uno sgabello vicino alla ringhiera del balcone, il cellulare a terra e il corpo esanime del piccolo giu’. Inutile l’intervento dei sanitari del 118 che una volta giunti sul posto non hanno potuto fare altro che constatare il decesso. Il piccolo viene descritto come un ragazzino brillante, senza alcun problema e con vari interessi. Faceva calcio nella squadra del quartiere ed era grande tifoso del Napoli,  era figlio di una coppia di stimati professionisti, due avvocati. Determinante, per gli investigatori, sara’ l’analisi del cellulare e dei dispositivi informatici che aveva a disposizione. Un’attivita’ che e’ stata delegata dall’ufficio inquirente alla Polizia Postale. La salma del piccolo e’ stata sequestrata, sara’ sottoposta all’esame autoptico. Il dilemma da sciogliere riguarda le cause che hanno portato il piccolo a compiere un gesto che nessuno avrebbe potuto prevedere. Oggi dovrebbero iniziare gli interrogatori dei piccoli amici di Giovanni per capire se il ragazzino si sia confidato con qualcuno di loro.

Sulla vicenda è intervenuto il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, Francesco Boccia che in un lungo post su facebook ha scritto: “La tragedia del piccolo di 11 anni che si è tolto la vita, a Napoli, lanciandosi dal balcone di casa, perché istigato al suicidio da un assurdo gioco social impone a tutti un’immediata riflessione. Chi lo ha portato a compiere un gesto così estremo? Cosa c’è dietro quei messaggi, quei tentativi di approccio sul web che troppo spesso fanno diventare bimbi e adolescenti vittime di una realtà virtuale fuori controllo? Le risposte a queste domande spettano alla magistratura ma quello che deve farci riflettere è che quel bambino è il figlio di tutti noi. Lo Stato, tutto, nella sua interezza, non può restare a guardare, servono sanzioni e pene esemplari per tutti coloro che istigano i bambini a giochi di qualsiasi tipo, a maggior ragione a giochi della morte. Oggi, nella società digitale è necessario che a scuola l’educazione civica sia affiancata dall’educazione digitale, che insegni ai bambini fin da piccoli a comprendere e utilizzare il web senza farsi trascinare in trappole che possono rivelarsi fatali. Viviamo in un mondo dove ognuno di noi rischia di avere due vite distinte: una reale e l’altra digitale; e i bimbi vanno protetti al massimo. Lo Stato ha il dovere di garantire la sicurezza di ciascuno, pattugliando le strade reali e quelle digitali affinché tutto ciò non accada mai più. È intollerabile che un bambino abbia perso la vita a causa di una realtà digitale che si è impossessato della sua vita”.


Articolo pubblicato da Redazione il giorno 1 Ottobre 2020 - 08:38

facebook

Ultim'ora

App Sinfonia Desktop

Cronache Podcast

  • Secondigliano, portavano stupefacenti in carcere al figlio: denunciati madre e un altro figlio
  • Sperlonga, vuole cenare ma la cucina è chiusa: napoletano dà fuoco al ristorante
  • Napoli, accusata di aver bloccato il pronto soccorso: "Volevamo solo assistenza"
Vedi tutti gli episodi su Spreaker

Primo Piano

Le Video Storie