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Napoli, i due rapinatori avevano una pistola finta: in un video le fasi della rapina

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Napoli, i due rapinatori avevano una pistola finta: in un video le fasi della rapina.

Era una pistola giocattolo, l’arma utilizzata per la rapina in via Duomo a Napoli da una coppia di giovani rapinatori. Il colpo è costato la vita a Luigi Caiafa, il più giovane, di 17 anni, morto in un conflitto a fuoco con la polizia. L’arma, sequestrata, è poi risultata essere una replica di una pistola vera. C’e’ un video che sta aiutando gli inquirenti a ricostruire la tentata rapina che e’ terminata con la morte di uno dei rapinatori.

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Sono in fase di acquisizione le immagini di un sistema di videosorveglianza di un centro di revisioni auto che documenterebbero una parte di quanto accaduto alle 4.22 circa in via Duomo, all’angolo con via Zabatteria, verso via Marina. Luigi Caiafa, il ragazzo che poi morira’, precedenti per droga, e Ciro De Tommaso, figlio del capo ultra’ condannato per traffico di droga Genny ‘a Carogna, 18 anni a luglio scorso, in sella di scooter Piaggio Liberty decidono di rapinare i passeggeri di una Mercedes classe A, ma vengono intercettati da una pattuglia di Falchi della Squadra mobile. De Tommaso era il passeggero dello scooter e impugnava una pistola; quando si e’ accorto dei poliziotti, ha puntato l’arma contro di loro. Uno dei Falchi si e’ messo al riparo gettandosi a terra, mentre l’altro avrebbe sparato. Un proiettile colpisce Caiafa. Lo scooter dei ragazzi sarebbe risultato come rubato.

“Apprendiamo con sgomento dell’ennesimo dramma che si è consumato all’alba, quando un giovane rapinatore ha perso la vita a Napoli. Una tragedia che si abbatte, oltre che sulla famiglia di un 17enne, anche sui colleghi coinvolti in una spirale di violenza che solo chi indossa un’uniforme conosce. Questo, in una città come Napoli, vale una volta di più, ma gli operatori delle forze dell’ordine ci sono sempre e comunque, al di là delle offensive dichiarazioni del governatore De Luca che cela dietro inutili piagnistei carenze e problemi che niente hanno a che fare con i poliziotti. Lui proprio oggi è a Roma a fare le rimostranze contro forze dell’ordine ‘assenti’ che per lui sono una ‘vergogna nazionale’, mentre un giovane figlio della sottocultura dell’illegalità che domina certi territori perde la vita, e i colleghi rischiano la vita per quattro spiccioli scontrandosi con una criminalità che non dà tregua. Gli operatori della sicurezza devono garantire il controllo del territorio e, nonostante le carenze abissali del comparto, lo fanno in maniera encomiabile fra mille pericoli e troppi sacrifici. Oggi, consci che questo lutto atroce è un fallimento per la società e non per i poliziotti, esprimiamo massima solidarietà ai colleghi coinvolti. Resteremo al loro fianco e li supporteremo in ogni modo che sarà necessario, perché solo noi sappiamo cosa significhi vedersi puntare un’arma contro”.

Così Valter Mazzetti, Segretario Generale dell’Fsp Polizia di Stato, dopo i tragici eventi di questa notte a Napoli, dove un equipaggio della squadra mobile è intervenuto mentre due giovani stavano mettendo a segno una rapina ai danni dei passeggeri di una Mercedes puntando contro di loro un’arma. All’arrivo dei Falchi un rapinatore ha puntato la pistola contro uno dei poliziotti, e in quei drammatici concitati momenti è nata la sparatoria in cui purtroppo è deceduto il giovane Luigi Caiafa, che avrebbe compiuto 18 anni a dicembre.


Articolo pubblicato il giorno 4 Ottobre 2020 - 14:19

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