Le indagini accertarono che la vittima e altri tre migranti impiegati nel cantiere erano irregolari; tutti avevano perso qualche tempo prima, grazie al Decreto Sicurezza voluto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, i permessi per motivi umanitari di cui godevano, e avevano così continuato a lavorare in nero, senza alcun tipo di tutela. Quattro mesi dopo quella tragedia, e proprio nel giorno in cui dovrebbe essere approvata la riforma dei decreti sicurezza, i tre colleghi di Thomas, ovvero il 46enne Isaac Kwaku, il 21enne Donkor Prince e il 27enne Patrick Ameyaw, insieme alla moglie di Thomas, Cinthia, rimasta vedova e senza un lavoro, hanno ottenuto il permesso nel corso di una cerimonia ufficiale a Palazzo Chigi; nella circostanza Conte ha confermato che stasera nel Consiglio dei Ministri approderà il testo con le modifiche, dicendosi pronto ad ulteriori cambiamenti se le soluzioni trovate non dovessero funzionare.
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