"Ad uccidere mio fratello e' stato un sistema criminale, che tutt'oggi insabbia e depista. Non cercate un unico responsabile. Dietro la morte di Angelo, c'e' un sistema mafioso, composto anche da personaggi appartenenti al mondo delle istituzioni".
Dario Vassallo non ha dubbi: dietro la morte del fratello Angelo Vassallo, il "sindaco pescatore", ucciso dieci anni fa con nove colpi di pistola mentre rincasava nella sua abitazione di Pollica, il 5 settembre del 2010, non c'e' la mano di un "cane sciolto", ma una vera e propria organizzazione criminale, con infiltrazioni nelle istituzioni. Eppure, nonostante siano trascorsi dieci anni da quei fatti, magistratura e forze dell'ordine non hanno ancora fatto chiarezza ne' sul movente ne' sulla dinamica di quel delitto. Dalla ricostruzione degli inquirenti emerge il quadro di una cittadina, quella di Pollica-Acciaroli, che sempre di piu' si stava trasformando in una piazza di spaccio.
"Il movente dell'assassinio di Angelo? Il suo coraggio e la sua fermezza nell'arginare i quintali di droga che arrivavano nel nostro territorio", dice Dario Vassallo.Potrebbe interessarti
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"Sento il dovere di esprimere i miei profondi sentimenti di partecipazione per la grave mancanza di risposte dinanzi ad un fatto di sangue cosi' grave", ha scritto a Dario Vassallo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, l'unico rappresentate della politica ad essere stato invitato e che non potra' essere presente per impegni istituzionali. "La lettera del presidente Conte mi ha fatto molto piacere. - spiega Dario Vassallo - L'invito per la "Festa della Speranza" era rivolta solo a lui perche' non vogliamo politicanti di mestiere, specie quelli campani.". Durante la manifestazione, Vassallo presentera' il libro "La verita' negata", scritto con Vincenzo Iurillo. "Il libro e' rivolto a chi sa leggere… - spiega Dario Vassallo - In quelle pagine, senza farli, faccio i nomi di mandanti ed esecutore materiale. Basta saper leggere…". "E' gravissimo che, a dieci anni dall'omicidio di Angelo Vassallo, ancora non si conoscano i nomi dei responsabili. - dice Stefano Pisani, sindaco di Pollica - Non ci sono piu' scusanti: e' obbligatorio un maggiore impegno da parte delle istituzioni per giungere alla verita'".






