Il Comune di Napoli, con la delibera 173 del 29 maggio ha adottato il Piano Comunale per la fruizione in sicurezza delle spiagge libere.
” Ci siamo preoccupati di mantenere fruibili le spiagge libere consapevoli dell’ aumento dei prezzi dei lidi privati e della difficoltà economica derivata dall’interruzione delle tante attività lavorative durante il lockdown. Andare al mare con la famiglia, soprattutto in questi giorni di caldo eccezionale è un diritto che non si poteva negare. Con questa delibera abbiamo stabilito il numero massimo di presenze contemporanee per ogni spiaggia e le modalità di comportamento da mantenere su ognuna di queste. Queste informazioni, inoltre, grazie al supporto dell’Autorità Portuale sono state tradotte in cartelli che sono presenti su tutte le spiagge cittadine.”
afferma l’assessora alla salute Francesca Menna “ Attraverso un avviso pubblico, l’Amministrazione ha provveduto ad individuare organizzazioni di volontariato disposte a prestare attività di collaborazione al fine di informare i fruitori delle spiagge libere sull’attuazione delle misure anti Covid 19.Potrebbe interessarti
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“Da ognuna di queste notizie si evince che il Comune di Napoli ha promosso il dialogo e la collaborazione tra Enti pubblici per lavorare insieme alla tutela di un diritto che poteva essere negato ai cittadini meno abbienti e che si è fatto promotore di un accordo alla Gaiola per difendere l’ambiente naturale e la bellezza e per mantenerlo pubblico ( il museo sommerso e la sua spiaggia) mettendo regole e cercando di farle rispettare. Va apprezzato inoltre che cittadini napoletani, ANTA ed ex APU ,sono disposti a lavorare gratuitamente con l’Amministrazione per rendere un servizio utile alla collettività e che le spiagge pubbliche sono presidiate nonostante le enormi carenze di personale che si è abbattuto sulle Amministrazioni pubbliche e che tutte le spiagge sono fornite di cartellonistica informativa ed infine che la spiaggia di San Giovanni dal 2022 sarà balneabile.”“ Spiace che vengano solo sottolineate le carenze - oggettive e strutturali - piuttosto che valutare, con onestà intellettuale, anche gli sforzi che si fanno e i risultati che si ottengono con fatica, senza mezzi e senza fondi. E spiace veder trattati i napoletani, soprattutto quelli residenti nelle periferie come “sudditi” privi di capacità di scelta piuttosto che cittadini che devono comportarsi con responsabilità, rispettando le regole e i relativi divieti.” conclude la Menna