#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
#VERITA' PER ANGELO VASSALLO
ULTIMO AGGIORNAMENTO : 5 Maggio 2025 - 12:37
21 C
Napoli
Per il Premio Capo d’Orlando, al Museo Mineralogico Campano arriva...
Boscoreale, rapina in tabaccheria: arrestato il bandito
Avellino, 15enne precipita dal terzo piano: è grave
Mavi sconvolge con brano inedito redatto da LDA e dal...
Al Madrearte di Villaricca giovani visioni e nuovi linguaggi con...
Joe Barbieri presenta il suo nuovo album il 7 maggio...
Napoli, troppi furti: la farmacia si difende con il nebbiogeno...
Maxi-sequestro di 120mila litri di alcol etilico di contrabbando: due...
Benevento, senzatetto aggredisce medico del San Pio, poi minaccia i...
Napoli, altro minore accoltellato in piazza Dante: ha 15 anni
Capri, “l’inchino” della nave da crociera ai Faraglioni: verifica della...
Ospedale lo dichiara morto, ma lui è vivo e chiama...
Barra, a fuoco tre capannoni industriali: nube nera invade la...
Campi Flegrei, nuova ipotesi sul bradisismo: “Prelevare fluidi dal sottosuolo...
Napoli, il sogno quarto scudetto e la sfilata sul bus...
Oroscopo di oggi 5 maggio 2025 segno per segno
Bergamo piange il tifoso ucciso Riccardo Claris
Comicon Napoli, chiusura da record: 183mila presenze in 4 giorni
Sassi contro auto sulle statali vesuviane: feriti e paura, è...
Sorrento, successo a Priora per “L’Isola Ecologica del Tesoro”: raccolti...
Napoli, immigrazione clandestina: arrestato 30enne del Pakistan
Napoli, ruba al supermercato e investe un dipendente: arrestato 76enne
La Juve Stabia esce indenne anche da Brescia nonostante l’arbitro...
Afragola, sfonda la finestra ed entra in casa dell’ex moglie...
Napoli, 14enne accoltellato in piazza Dante
Bergamo, lite tra tifosi Atalanta e Inter: ucciso 19enne della...
Napoli, ingerisce pila a disco, bimbo di 2 anni operato...
Napoli, pusher beccati nella movida del Vomero
Napoli, armato nella movida di Chiaia: fermato 22enne
Pomigliano, incendio nell’archivio dell’Asl Napoli 3 Sud

Beirut come Napoli 77 anni dopo, nel porto napoletano esplose la motonave Costa

facebook

SULLO STESSO ARGOMENTO

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Napoli. Ci furono 600 vittime e 3mila feriti: settantasette anni fa l’esplosione della Cristina Costa una nave carica di munizioni ed esplosivo saltò in aria nel Porto di Napoli.

 

Stesse scene, 77 anni dopo, a Beirut ieri. Una tragedia, quella consumatasi in Libano, con centinaia di morti e migliaia di feriti che ricorda in maniera impressionante quanto accadde 77 anni fa. L’esplosione devastò buona parte della città e provocò 549 morti secondo alcune fonti, oltre 600 secondo altre, e oltre 3.000 feriti. La motonave Caterina Costa era attraccata alla banchina, carica di carburante, munizioni ed esplosivi. Con 8.060 tonnellate di stazza lorda, completata nel 1942 per l’armatore genovese Giacomo Costa, la Cristina Costa venne requisita dalla Regia Marina che la adibì a nave rifornimenti, destinandola ad ‘alimentare’ il fronte del Nord Africa.

Il 28 marzo del 1943, esattamente sei mesi prima delle Quattro Giornate con cui Napoli si liberò dai nazisti, la motonave era ormeggiata nella zona del porto di fronte al rione di Sant’Erasmo. Il suo carico comprendeva 790 tonnellate di carburante, 900 tonnellate di esplosivi, 1.700 tonnellate di munizioni, carri armati ed autocingolati, 43 cannoni a lunga gittata, fucili; sarebbe dovuta partire, in convoglio, per Biserta, in Tunisia.

La mattina di quel 28 marzo scoppiò un incendio a bordo, sottovalutato dal personale di bordo che arrivò a dimensioni e intensità tali da non essere più domato con i mezzi a disposizione: alle 17,39 l’incendio provocò l’esplosione del carico e della nave stessa, trasformata in una enorme granata che provocò con un’immane onda d’urto su Napoli, subito dopo arrivò una pioggia di ‘schegge’, alcune delle quali di proporzioni gigantesche. Il molo cui era attraccata la Cristina Costa collassò, numerosi edifici dell’area portuale o immediatamente retrostanti furono distrutti o gravemente danneggiati. Due rimorchiatori presenti nel bacino, il Cavour e l’Oriente, affondarono.

Frammenti della nave e del suo carico raggiunsero le più diverse parti della città, anche lontanissime dal porto: da via Atri a piazza Carlo II, da piazza Mercato al Vomero, fino alla Stazione centrale dove frammenti in fiamme appiccarono un incendio. Sul tetto del Palazzo Carafa di Montorio si piantò un mezzo carro armato, e ancor oggi frammenti dell’ancora sono visibili all’interno del Chiostro di Monteverginella, a pochi metri dal Palazzo. I frammenti arrivarono numerosi nell’area del Lavinaio, a Borgo Loreto ai Granili, un resoconto ufficiale puntuale e completo non è mai stato stilato ma in pratica ovunque nel centro della città, e in qualche caso anche altrove, arrivarono lamiere mortali. Napoli fu devastata. E ancora oggi restano dubbi sull’origine dell’incendio che innescò l’esplosione.


Articolo pubblicato il giorno 5 Agosto 2020 - 20:01


ULTIM'ORA


DALLA HOME

Cronache Podcast

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE

Cronache è in caricamento