E’ morta l’attrice Franca Valeri: aveva appena compiuto 100 anni

SULLO STESSO ARGOMENTO

Oroscopo di oggi 29 marzo 2024

E’ morta Franca Valeri, aveva compiuto appena 100 anni il 31 luglio scorso. Franca Valeri si e’ spenta questa mattina nella sua casa di Roma intorno alle 7.40, circondata dall’affetto della famiglia.

Addio all’attrice Franca Valeri, ideatrice di una galleria di personaggi indimenticabili e ancora oggi straordinariamente attuali come la Signorina Snob, Cesira la manicure, la sora Cecioni, iniziatrice di un genere che tanta fortuna avrebbe avuto, dimostrando il proprio talento in molti ambiti diversi: radio e teatro, cinema e televisione, opera lirica e letteratura, rimanendo sempre unica e inimitabile. Nome d’arte di Alma Franca Maria Norsa, era nata a Milano il 31 luglio 1920, da padre di religione ebraica e madre cattolica. Franca Valeri ha lasciato il segno con film come “Il segno di Venere” (dove è la romantica Cesira in cerca di marito ma oscurata da una prorompente Sophia Loren, cugina ingombrante), “Il vedovo” (a fianco del cialtrone Alberto Sordi, che lei chiama “cretinetti”) e “Piccola posta” (sempre con Sordi, dove cura la posta del cuore di una rivista femminile spacciandosi per la contessa polacca Eva Bolasky); con opere teatrali come “Lina e il cavaliere” e “Le catacombe”; spettacoli televisivi della Rai in bianco e nero come “Studio Uno” (con uno dei suoi personaggi più celebri, la sora Cecioni, con la parola d’ordine al telefono “Pronto, mamma?”) e “Sabato sera”.

Ed è stata la prima attrice comica in Italia, faro e musa di tutte coloro che sarebbero venute dopo: Lella Costa, Sabina Guzzanti, Luciana Littizzetto tra le altre. In campo cinematografico Valeri è nota soprattutto per le sue parodie, sempre condotte con buon gusto ed eleganza drammaturgica, senza mai ricorrere a facili espedienti: la sua stata è una comicità di testa dalla quale trasparivano intelligenza e autoironia. Nella sua filmografia sono tuttavia presenti anche ruoli più complessi e sfumati, che ha interpretato rivelando non minore talento.

Fu nei salotti intellettuali e mondani di Milano che Franca Valeri iniziò a tratteggiare quelle figure di donne superficiali che avrebbero poi accompagnato gran parte della sua carriera. Nell’immediato dopoguerra questi personaggi la fecero approdare alla radio; più tardi li inserì negli spettacoli del Teatro dei Gobbi (del quale fu tra i fondatori, insieme con Vittorio Caprioli, suo marito dal 1960 al 1974), prima in ‘riviste da camera’ (1951-1953) e quindi in rappresentazioni che fondevano rivista e commedia (1955-1958)



    . Parallelamente intraprese un’intensa attività di attrice nel teatro di prosa (recitò tra gli altri per Giorgio Strehler e Mario Missiroli) e dal 1957 anche in televisione, dove partecipò a varietà, sceneggiati, atti unici (uno dei quali da lei scritto, “Le donne balorde”, del 1960). È stata inoltre autrice di commedie, da lei stessa interpretate (“Le donne”, 1960; “Le catacombe”, 1962; “Questo qui, quella là”, 1964; “Meno storie”, 1969; “Non c’è da ridere se una donna cade”, 1978; “Le donne che amo”, 1981; “Tosca e le altre due”, 1986; “Senzatitolo”, 1991; “Sorelle, ma solo due”, 1997). Tutti i suoi testi sono stati pubblicati: l’antologia “Tragedie da ridere. Dalla Signorina Snob alla vedova Socrate” (La Tartaruga, 2003) ne riunisce la maggior parte. A partire dal 1972 Franca Valeri si è cimentata nella regia di opere liriche e dal 1986 anche di commedie.

    Nell’attività cinematografica, durata dal 1950 al 1983, fu quasi sempre autrice dei suoi dialoghi, ricalcati su quelli dei suoi testi teatrali o da lei scritti direttamente per lo schermo, anche se firmò (sempre in collaborazione) solo quattro sceneggiature. Molti dei suoi personaggi avevano un taglio grottesco, come le macchiette di derivazione teatrale (la coreografa ungherese in “Luci del varietà” di Alberto Lattuada e Federico Fellini, 1950; la Signorina Snob in “Totò a colori”, 1952, e la regina della ‘posta del cuore’ in “Piccola posta”, 1955, entrambi di Steno), le donne autoritarie (“Un eroe dei nostri tempi”, 1955, di Mario Monicelli; “Il vedovo”, 1959, di Dino Risi; “Crimen”, 1960, di Mario Camerini; “Scusi, facciamo l’amore?”, 1968, di Caprioli, da lei sceneggiato), le piccole borghesi in cerca di promozione sociale (“Leoni al sole”, 1961, di Caprioli, sempre da lei sceneggiato).

    Ma impersonò anche figure patetiche di donne frustrate in cerca d’amore (“Il segno di Venere”, 1955, di Dino Risi, e “Parigi, o cara”, 1962, di Caprioli, entrambi da lei sceneggiati) e persino caratteri diabolici (“Il bigamo”, 1955, di Luciano Emmer). Di minore rilievo i suoi ruoli in “Villa Borghese” (1953) di Vittorio De Sica, “Questi fantasmi” (1954) di Eduardo De Filippo, “Mariti in città” (1957) di Luigi Comencini, “La ragazza del palio” (1957) di Luigi Zampa, “Non perdiamo la testa” (1959) di Mario Mattoli, Arrangiatevi! (1959) di Mauro Bolognini, “Rocco e i suoi fratelli” (1960) di Luchino Visconti, “Io, io, io… e gli altri” (1966) e “La ragazza del bersagliere” (1967), entrambi di Alessandro Blasetti.

    Dalla fine degli anni Sessanta, preferendo tv e teatro, è apparsa al cinema solo in parti brevi e in film minori (diretta da registi come Bruno e Sergio Corbucci, Nando Cicero, Marco Aleandri, Enzo Castellari); da ricordare tuttavia “Basta guardarla” (1970) di Luciano Salce e “L’Italia s’è rotta” (1976) di Steno. Dopo vent’anni di assenza è tornata sullo schermo come coprotagonista di “Tosca e le altre due” (2003) di Giorgio Ferrara, tratto dalla sua commedia del 1986. Come autrice Franca Valeri ha scritto una decina di libri, tra i quali “Il diario della signorina Snob” (illustrato da Colette Rosselli, Mondadori, 1951; Lindau, 2003); “Le donne” (Longanesi, 1960; Einaudi, 2012); “Questa qui, quello là” (Longanesi, 1965), “Toh, quante donne!” (Mondadori, 1992); “Animali e altri attori. Storie di cani, gatti e altri personaggi” (Nottetempo, 2005); “Di tanti palpiti. Divertimenti musicali” (La Tartaruga, 2009), “Bugiarda no, reticente” (Einaudi, 2010), “Non tutto è risolto” (Einaudi, 2011), “L’educazione delle fanciulle. Dialogo tra due signorine perbene” (con Luciana Littizzetto, Einaudi, 2011); “Il cambio dei cavalli” (Einaudi, 2014); “La vacanza dei superstiti (e la chiamano vecchiaia)” (Einaudi, 2016); “La stanza dei gatti. Una chiacchierata con il teatro” (Einaudi, 2017); “Il secolo della noia” (Einaudi, 2019).




    LEGGI ANCHE

    Si è pentito il super boss Francesco Schiavone “Sandokan”

    Un terremoto nel mondo camorristico: il boss dei Casalesi, Francesco Schiavone "Sandokan", dopo 26 anni dal suo arresto, ha deciso di collaborare con la giustizia. La notizia, riportata da Cronache di Caserta, ha sconvolto la comunità casalese e rappresenta una svolta epocale nella lotta contro la camorra. Un regno di terrore che si sgretola. Sandokan, 71 anni, era considerato l'uomo che ha spodestato Antonio Bardellino, altro noto capoclan. Arrestato nel 1998 e condannato all'ergastolo per diversi...

    Oroscopo di oggi 29 marzo 2024

    Oroscopo di oggi 29 marzo 2024: le previsioni dello zodiaco segno per segno Ariete (21 Marzo - 19 Aprile) Oggi potresti avere una leggera sensazione di instabilità, Ariete. Non preoccuparti, è solo una fase temporanea. Cerca di mantenere la calma e di non prendere decisioni affrettate. L'ambito lavorativo potrebbe riservarti qualche sorpresa positiva. Toro (20 Aprile - 20 Maggio) Oggi è una giornata favorevole per te, Toro. Sarai pieno di energia e la tua mente sarà chiara e...

    Castellammare choc: in rete tutte le immagini dell’omicidio di Alfonso Fontana

    Era arrivato con qualcuno a Torre Annunziata la sera in cui fu ucciso Alfonso Fontana, il rampollo della nota famiglia di camorra dei "Fasano" di Castellammare di Stabia. Per il suo omicidio è in carcere da un mese uno dei boss del quartiere Moscarella, Catello Martino detto "puparuolo". La novità investigativa per i soli media la si evince da un video , che stava circolando in rete da due giorni e che è stato diffuso...

    Omicidio Maimone, colpo di scena al processo: testimone incriminato in udienza

    Durante il processo sull'omicidio dell'aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone a Napoli, un testimone chiave è stato incriminato per falsa testimonianza durante l'udienza. Il titolare di uno degli chalet vicini al luogo della tragedia ha fornito dichiarazioni contraddittorie e omissive, portando alla sospensione dell'udienza. Il presunto assassino, Francesco Pio Valda, è stato descritto come un soggetto sconosciuto precedentemente alla lite che è scaturita da un litigio riguardante un paio di sneakers firmate. Il comportamento del testimone, Giovanni...

    IN PRIMO PIANO

    LE VIDEO STORIE