AGGIORNAMENTO : 31 Ottobre 2025 - 17:25
23.5 C
Napoli
AGGIORNAMENTO : 31 Ottobre 2025 - 17:25
23.5 C
Napoli

Il figlio del boss Caterino dietro il traffico di droga gestito dai Casalesi

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Un'organizzazione dedita allo spaccio di droga con il "marchio" del clan dei Casalesi, in quanto capeggiata dal figlio di un importante esponente della cosca detenuto al 41bis, e' stata smantellata dai carabinieri con 17 arresti - 15 in carcere e due ai domiciliari - e un divieto di dimora.

 

L'indagine, coordinata dalla Dda di Napoli, ha portato alla luce l'esistenza del gruppo guidato dal 31enne Francesco Caterino, figlio di Giuseppe, noto come "peppinotto", boss della famiglia Schiavone molto vicino al capoclan Francesco "Sandokan" Schiavone; "peppinotto" fu tra i primi esponenti della cosca a investire i guadagni illeciti in Emilia Romagna, e in particolare nella provincia di Modena. Il figlio Francesco, in tempi in cui quasi tutti gli elementi apicali del clan sono dentro, si era messo a "lavorare" nel settore piu' redditizio dello spaccio di stupefacenti, poco tipico per un clan che fino a qualche anno fa non si occupava di droga, ma soprattutto di appalti pubblici.

TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE: Traffico di droga tra Napoli, Caserta e l’Emilia Romagna per conto dei casalesi: 18 misure cautelari

Il 31enne Caterino jr aveva creato un gruppo che acquistava droga (cocaina, hashish e marijuana) nelle piazze napoletane di Caivano e Qualiano, rivendendola, tramite una fitta rete di pusher, nel Casertano, in particolare a Casapesenna, San Cipriano d'Aversa e in altri comuni del comprensorio agro-aversano.

Potrebbe interessarti

Leggi di più suCronaca Nera
Nel corso delle indagini realizzate dai carabinieri della Compagnia di Casal di Principe guidati da Luca Gino Iannotti, sono stati sequestrati anche due fucili mitragliatori a casa di Francesco Caterino e un altro indagato; le armi non sono mai state usate, ma averle in casa era come affermare uno status symbol tipico di un clan che ha sempre avuto arsenali a disposizione. Caterino jr non aveva bisogno di presentarsi come figlio di un boss; nell'ambiente criminale tutti lo conoscevano.

Anche per questo la Dda partenopea e poi il Gip che ha emesso le ordinanze hanno contestato agli indagati l'associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti con l'aggravante mafiosa. Gli arresti sono stati eseguiti nelle province di Napoli, Caserta, Modena e Lucca.

Articolo pubblicato il 6 Luglio 2020 - 10:48 - Redazione

Notizie del giorno

Primo piano

Podcast

  • Napoli, parcheggiatore abusivo minaccia anziani: "10 euro o vi brucio l'auto". Arrestato

  • Pannarano, decapitò il fratello e gettò la testa dal balcone : "Chiedo perdono ai miei familiari"

  • Camorra, perché la confessione "tardiva" non è bastata al giovane boss Salvatore Barile

Clicca su icona o titolo per aprire i controlli
Ascolta gli altri episodi su Spreaker!
Icona sito

cronachedellacampania

74.200 iscritti
Iscriviti