“Il prestigio di un corpo e la dignità di una divisa messi alla gogna per un atto che avrebbe richiesto sicuramente maggiore riservatezza. Sono ancora vividi nei nostri ricordi i giorni in cui 30 istituti penitenziari sono stati distrutti da detenuti rivoltosi rimasti impuniti, 40 milioni di danni causati, ma vengono indagati 44 servitori dello Stato per aver fatto il loro dovere e per aver fronteggiato una rivolta che poteva avere conseguenze ben più gravi. Questo non è tollerabile.
Se è legittimo che la giustizia faccia il suo corso, non possiamo accettare la spettacolarizzazione di un atto di notifica che deve garantire, innanzitutto, il rispetto del diritto alla riservatezza. Abbiamo chiesto al Senatore Salvini di rappresentare nelle opportune sedi politiche questo scempio, dove le vittime sono state trasformate in carnefici, come comuni delinquenti, sulla strada, davanti ai familiari dei carcerati. Un governo, dimostratosi incapace di gestire l’emergenza che scarcera i boss mafiosi e indaga i poliziotti che hanno impedito il collasso del sistema, non è degno di un paese civile.”
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