I patiti della movida stanno diventando nella Fase 2 quello che i runner sono stati durante il lockdown: potenziali 'untori', parola manzoniana tornata in auge in Italia con il coronavirus.
Il rischio di contagio per assembramenti intorno ai locali è ben più consistente di quello rappresentato dai podisti e così, in vista di un weekend quasi estivo, il ministero dell'Interno rafforza i controlli e i presidenti di Regione minacciano nuove ordinanze.Potrebbe interessarti
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Per il momento, sindaci e governatori sono al momento impegnati soprattutto nel varo di nuove ordinanze anti-movida. In prima linea lo 'sceriffo' Vincenzo De Luca in Campania, che ha ritardato l'apertura di molte attività rispetto al resto del Paese e ora ha nel mirino i "cafoni" - cosi' li chiama - decisi a tirar tardi in strada. "Cogliamo l'occasione per umanizzare i momenti di incontro - dice - affinché non ci si rincretinisca di alcol e droghe" e annuncia la "chiusura dei baretti alle 23". Intanto, a pochi giorni dall'apertura chiude il Real Bosco di Capodimonte, a Napoli. "Troppe infrazioni", la motivazione. Nella Conferenza delle Regioni i presidenti del Nord - le aree di gran lunga più colpite da Covid-19 - spingono per cercare una qualche normalità che intercetti la stagione turistica estiva. Luned+ in Emilia-Romagna riapriranno parchi acquatici, zoo, lunapark e attrazioni di spettacolo viaggiante. In Puglia invece Michele Emiliano minaccia di chiudere i locali se i titolari non faranno rispettare l'obbligo di mascherina e il divieto di assembramento. In un'oscillazione tra voglia di ricominciare e timore di ricadute epidemiologiche. "Vanno responsabilizzati - dice il sindaco di Bari e presidente dell'Associazione Comuni Antonio Decaro - non criminalizzati".





