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Sequestrano un imprenditore e un operaio e chiesero un pizzo da 3mila euro: in manette due del clan D’Ambrosio di Castello di Cisterna

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Sequestrano un imprenditore e un suo operaio che stavano effettuando dei lavori pubblici per conto della città Metropolitana di Napoli e chiesto loro una tangente di 3mila euro operando per conto del clan D’Ambrosio di Castello Di Cisterna.

 

E per questo che stamane, in Castello di Cisterna, è stata eseguita da personale della locale Stazione Carabinieri, coadiuvato dalla Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Castello di Cisterna, un’ordinanza applicativa delle misura cautelare personale della custodia in carcere – emessa dal G.I.P. dei Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della locale Procura della Repubblica – nei confronti di 2 indagati gravemente indiziati, a vario titolo e in concorso tra loro, di una tentata estorsione e di un sequestro di persona, entrambi aggravati dal cd. metodo mafioso avvenuti in Castello di Cisterna in data 21/01/2020 ai danni di un imprenditore edile e di un suo operaio dipendente che, in quel periodo, svolgevano dei lavori in appalto per la Citta Metropolitana di Napoli tesi alla realizzazione di rotatorie stradali lungo la variante della S.S. 7bis.
L’indagine ha, in particolare, consentito di:

– ricostruire l’effettiva richiesta estorsiva posta in essere ( 3000,00 euro) nei confronti del socio unico dell’azienda menzionata, non consumata per l’immediata denuncia presentata dalla vittima;
– certificare l’avvenuto sequestro di persona nei confronti di un operaio della medesima ditta che veniva forzatamente prelevato dal cantiere ove stava lavorando per venir poi essere minacciato dai prevenuti in altra località non meglio identificata;
– caratterizzarne le modalità utilizzate dagli indagati che, con più azioni consecutive contraddistinte da violenza e minacce, esprimevano la forza intimidatrice che promana dall’associazione camorristica denominata clan “D’Ambrosio” operante in quel Comune.
Gli arrestati sono stati associati presso la Casa Circondariale di Napoli – Secondigliano.


Articolo pubblicato il giorno 13 Maggio 2020 - 11:23


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