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‘Mariscià non mi inguaiate…’, misura cautelare per allevatore caprino accusato di incendio

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I Militari appartenenti alla Stazione Carabinieri Forestale di Caserta hanno dato esecuzione all’ordinanza di misura cautelare (obbligo di presentazione tutti i giorni alla polizia giudiziaria), emessa, su richiesta della  Procura della Repubblica, dal GIP presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di: Domenico Leonetti di 67 anni, allevatore di un gregge caprino. Il suddetto indagato è gravemente indiziato per aver, incendiato m data 18 agosto 2019, volontariamente un vasto incendio boschivo nelle aree collinari di Monte Castellane e Monte Pesatura del Comune di Castel Morrone, mediante il posizionamento di ordigni incendiari artigianali a tempo, e che ha interessato una superficie boscata avente un’estensione di circa 106 ettari, con un grave danno esteso e persistente all’ambiente. Incendio di grandi proporzioni e di un’intensità tale da impegnare nelle operazioni di spegnimento un vasto apporto di personale e mezzi sia regionali che statali (22 unità, 4 fuoristrada, 2 autovetture, 2 elicotteri antincendio regionali e un aereo Canadair del COAU). L’incendio ha interessato un versante collinare ricoperto da un soprassuolo forestale costituito, oltre che da formazioni erbacee varie, da essenze arboree sparse di roverella, orniello, leccio e ginestre, per la quasi totalità di proprietà demaniale del citato comune.

I primi accertamenti svolti dalla pattuglia Carabinieri Forestale di turno “Emergenza Ambientale 1515” permettevano di comprendere che l’incendio boschivo in argomento era stato appiccato in diversi distinti punti. Le attività investigative svolte dai militari della Stazione Carabinieri Forestale di Caserta, traevano invece spunto da un servizio di perlustrazione che stavano svolgendo nella zona nei giorni immediatamente successivi all’incendio che consentiva di accertare l’unica presenza del Leonetti Domenico, in un vasto comprensorio isolato boscata, mentre cercava di allontanarsi con passo spedito alla vista dei militari. Lo stesso proveniva proprio dalla zona in cui era stato appiccato l’incendio con al seguito il suo gregge, costituito da circa una dozzina di capre che aveva condotto a brucare l’erba fresca appena rigermogliata per effetto del passaggio delle fiamme. In tale frangente, il Leonetti veniva raggiunto dai predetti militari ed alla richiesta di esibire un documento proferiva la seguente frase foriera di un’ammissione di responsabilità: “Mariscià non mi inguaiate. Già mi hanno arrestato una volta, lasciatemi stare che non posso campare … …. Non mi inguaiate”. Nello zainetto che portava al seguito il Leonetti aveva con sé un accendino, anche se riferiva di non fumare, un foglio di carta e diversi gomitoli di filo di cotone.

I Carabinieri Forestale della Stazione di Caserta valorizzavano tali circostanze mettendole in relazione alla condotta delittuosa già posta in essere dal predetto Leonetti Domenico, in data 14/08/2008, allorquando il medesimo soggetto veniva sorpreso in flagranza di reato dall’allora Forestale mentre appiccava, sul medesimo versante collinare, due distinti incendi boschivi con l ‘utilizzo di ordigni incendiario artigianali ad accensione ritardata, traendolo immediatamente in arresto a cui faceva seguito sentenza di condanna. LaProcura della Repubblica ritiene che l’indagato abbia agito con lo specifico intento di trarre un profitto dall’incendio per addivenire alla rinnovazione e ampliamento del pascolo sottraendo superfici al bosco in quanto l’azione di abbruciamento del soprassuolo erbaceo ed arbustivo permette allo stesso di anticipare il rigermogliare dell’erba fresca da far brucare agli animali, ciò a differenza di una rinnovazione naturale che avverrebbe in una fase molto più tardiva che costringerebbe il pastore a dover acquistare dei grossi quantitativi di foraggio per alimentare i propri animali, con conseguenti aggravi economici.


Articolo pubblicato da Redazione il giorno 11 Maggio 2020 - 14:08

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