Un operaio della Nuroll di Pignataro Maggiore l’azienda turca che produce nastri in plastica), è stato licenziato.
“L ‘operaio della Nuroll S.p.A, non è stato licenziato perché la moglie lavora presso un carcere al centro dell’emergenza sanitaria, ma perché lo stesso ha cercato di approfittare del! ’emergenza in corso, per assentarsi dal lavoro.
In sintesi: il 3 aprile 20 il suddetto operaio ha chiesto di potersi assentare dal lavoro per alcuni giorni sino all ‘esito del test cui avrebbe dovuto essere sottoposta la moglie, giustificando tale richiesta con il fatto che la moglie avrebbe dovuto essere sottoposta a tampone il successivo lunedì 6 aprile 20, perché esposta a rischio di contagio. Nel messaggio inviato al riguardo dall’operaio era, inoltre scritto, che “ci sono delle persone con cui lavora risultate positive, una di queste è in rianimazione “.
Come da normative nazionale e da protocollo aziendale, la Nuroll S.p.A. ha subito posto in atto tutte le misure previste per una simile ipotesi (es. allontanamento del lavoratore con invito a rivolgersi al proprio medico, comunicazione all’apposito numero verde regionale, sanificazione straordinaria del sito).
E’, poi, emerso che quanto dichiarato dall’operaio per assentarsi dal lavoro non era vero, perché la moglie non doveva sottoporsi a tampone il lunedì successivo (né in altro giomo) e, come dichiarato dallo stesso nel corso dell’audizione disciplinare, la moglie non era stata a contatto con le persone contagiate del carcere di Secondigliano, tanto da aver continuato a recarsi al lavoro anche dopo la scoperta dei contagi. Quanto sopra risulta dalla lettera di contestazione, in cui sono riportati anche i messaggi Whatsapp inviati dal! ‘operaio, e dalla lettera di licenziamento.
La Nuroll S.p.A non ha mai considerato negativamente il fatto che la moglie dell’operaio lavorasse in un carcere al centro dell’emergenza e, al contrario, per tale ragione ha dato allo stesso mascherine e scudo in più perché le potesse dare alla moglie, che ne era priva, così come ha fornito mascherine in più a tutti i dipendenti perché potessero darle ai propri familiari.”
Una procedura, quella intrapresa da Nuroll, che il sindacato considera inaccettabile dal momento che le sole indiscrezioni, paure, suscettibilità non possono assolutamente fare testo soprattutto in un periodo di grave emergenza sanitaria, neanche potrebbero essere pretesto per chiudere un rapporto di lavoro.
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