Mai come adesso l’argomento influenza è tristemente d’attualità e prendere tutte le precauzioni del caso per evitare di essere contagiati è diventata una priorità per tutti. Con l’arrivo delle temperature estive, in molti si domandano se il caldo possa favore la diminuzione dei contagi. Tuttavia, numerosi studi mettono in dubbio questo assunto e avvertono che i virus non sono necessariamente un fenomeno stagionale. Sebbene si osservi una tendenza di base che vede i casi di influenza aumentare con il calo delle temperature, la questione è ancora oggetto di studio. Sicuramente gli sbalzi termici sono un fattore decisivo, ma il freddo non è la causa scatenante di una malattia infettiva, che invece nasce quando specifici microrganismi (virus e batteri) raggiungono l’organismo umano e penetrano al suo interno, riproducendosi.
La verità sulla correlazione tra influenza e temperature
La connessione tra la contagiosità dei virus e l’arrivo dell’inverno non è quindi una regola. Molti test negli esseri umani hanno tentato di trovare conferme, ma ogni volta i risultati sono stati contrastanti. Più che il freddo, effettivamente, i colpevoli andrebbero forse ricercati in un mix di fattori ambientali, fisiologici, biologici e comportamentali, che si combinano quando calano le temperature. Può apparire banale, ma anche il semplice fatto di praticare una buona igiene potrebbe aiutare a evitare la diffusione del virus, come ad esempio lavarsi a dovere le mani, non tenere il fazzoletto pieno di muco in tasca e tante altre buone abitudini con le quali siamo stati obbligati a convivere in quest’ultimo periodo. Questo può certamente essere di supporto, perché aiuta a evitare di entrare in contatto con il patogeno (toccando le mani di un collega, in metro o magari in fila al supermercato), che effettivamente sembra essere più in circolazione nei periodi più freddi, come spiegato anche da Stan Spinner del Texas Children’s Pediatrics: “I virus che causano un raffreddore sono predominanti durante i mesi invernali nelle nostre parti del mondo”.
Febbre estiva? Come riconoscerla
Questa affermazione non esclude però la possibilità di essere contagiati dai virus influenzali durante il periodo estivo, i quali sono molto più diffusi di quanto si possa immaginare. Sintomi simili a quelli dell’influenza, però, si possono verificare anche in seguito a un colpo di calore per esempio. In questo caso si ha un arrossamento della pelle, che diventa calda e secca, una sudorazione pressoché assente e magari degli stati di confusione o perdita di coscienza. Questo è solo un esempio, ma possono essere davvero molteplici le possibilità e in certi casi è sufficiente fare un po’ di prevenzione. Per sapere cosa aiuta davvero contro la febbre si può consultare una guida dettagliata online oppure rivolgersi a degli esperti, evitando invece di affidarsi ai tanti “dottori” improvvisati che nascono ogni giorno sul web. È sempre meglio informarsi su fonti sicure e certificate, soprattutto su tematiche riguardanti la salute in questo delicato momento.
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