“Ieri sera l’Asl di Taranto ha intimato ad ArcelorMittal di bloccare i test sierologici sui dipendenti. Nei giorni scorsi era arrivata una prima lettera con la quale si sconsigliava l'utilizzo dei test sierologici perché, contrariamente ai tamponi, non consentirebbero di fare diagnosi di malattia. Una decisione incomprensibile che va in contrasto con quanto disposto e comunicato positivamente dalla ASL di Genova per i lavoratori ex Ilva. Ci troviamo di fronte a una situazione assurda e a subire le conseguenze saranno i lavoratori, privati di un esame importante in questa situazione drammatica. Ogni giorno tremila lavoratori entrano nello stabilimento e, alla luce della proroga della cig, i test diventano maggiormente importanti per tutelare la loro salute e sicurezza”. Lo dichiarano Rocco Palombella, Segretario Generale Uilm, e Antonio Talò, Segretario Uilm Taranto.
"Avevamo concordato con l'azienda - sottolineano Palombella e Talò - una serie di misure per salvaguardare la salute e sicurezza dei lavoratori come i termoscanner, guanti, maschere e altri dpi. Dal 24 aprile, l’azienda aveva avviato un progetto di screening per la ricerca di anticorpi al quale i lavoratori potevano accedere gratuitamente e su base volontaria".
“Abbiamo salutato positivamente questa iniziativa aziendale - proseguono Palombella e Talò - che, nonostante le difficoltà, ha adottato tutti gli strumenti necessari per salvaguardare i lavoratori.Potrebbe interessarti
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“Riteniamo assurda , incomprensibile e sbagliata la decisione dell’Asl di Taranto - continuano - perché, anche grazie a questo atto, si poteva ricostruire un minimo di rapporto tra la fabbrica e la città, invece si è deciso di aumentare la tensione tra i lavoratori e i cittadini”.
“Invitiamo il Prefetto a verificare la situazione e - concludono - a far ripristinare da lunedì i test sierologici, o comunque a far predisporre dalla Asl Taranto tutte le alternative sanitarie necessarie per i lavoratori dell’ex Ilva".






