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E deve farlo "anche con aggiustamenti, rivedendo, correggendo o razionalizzando le procedure, il codice degli appalti, i meccanismi burocratici che spesso impediscono o rallentano l'accesso alle risorse europee" suggerisce il presidente dell'Aula di Bruxelles, che piu' avanti nel colloquio con il quotidiano milanese precisa: "Non e' solo un problema dell'Amministrazione pubblica, centrale o regionale, ma anche di quelle private. Il sistema bancario per esempio deve semplificare la propria burocrazia. Non vorrei si costruisse la leggenda di un'Europa matrigna e ingrata, per fare da schermo a insufficienze di gestione che sono nostre. L'importante adesso e' lavorare a progetti. Per esempio, rifondare il sistema sanitario, usando la linea del Mes". E a proposito di quest'ultimo, Sassoli dice anche che il Mes "e' una cassa prestiti" e non e' piu' come il vecchio salvastati, perche' "nel nuovo regolamento sara' chiaro che non ci sono condizionalita' diverse dalla destinazione per spese sanitarie dirette e indirette legate alla lotta al coronavirus". Tanto piu' che "avra' un tasso molto favorevole, in media dello 0,30%" che "puo' essere conveniente", per esempio "per creare ambulatori nelle zone industriali dove non ci sono, centri Covid nelle Universita', aiutare le regioni commissariate e che non possono fare investimenti o assunzioni". Ma questo, chiosa Sassoli, "lo decidera' il governo italiano".






