Il sindacato dei medici: 'per la fase due puntare sulla Specialistica Ambulatoriale interna'. Non di solo Covid si muore. Anche se molti non lo sanno, o non ci pensano, in questo periodo di emergenza sanitaria Covid-19, gli ambulatori territoriali hanno continuato a lavorare per i cittadini. Se è purtroppo vero che nella nostra regione ci sono già centinaia di morti per il coronavirus è altrettanto vero che hanno continuato ad esserci migliaia di pazienti con diabete, cardiopatie, bronchiti, patologie neoplastiche e tante patologie acute e croniche che non potevano essere trascurate in attesa che si uscisse da questo incubo della pandemia. Alle visite ambulatoriali urgenti che comunque dovevano essere assicurate, si sono spesso affiancati altri servizi, molti dei quali partiti per iniziativa di singoli specialisti e tanto apprezzati dai pazienti anziani, fragili, meno autonomi e con numerose patologie croniche. Tanto utili da che alcuni Distretti li hanno opportunamente cominciato a pubblicizzare sui siti aziendali. Tra questi il controllo telefonico dei cittadini regolarmente prenotati per le visite ambulatoriali per verificare lo stato di salute e valutare la necessità o meno di farli accedere comunque all’ambulatorio specialistico, le visite specialistiche domiciliari per i tanti pazienti cronici non deambulanti previo un triage telefonico sempre per valutare lo stato di salute in rapporto alla sintomatologia Covid-19. La specialistica territoriale sta di fatto anticipando una serie di attività che sono previste per il futuro quali lo smart working, le attività di supporto e consulenza con il teleconsulto e la telemedicina con le quali già oggi si possono affiancare direttamente dagli ambulatori i medici di medicina generale e le unità di crisi anche nella gestione dei pazienti Covid-19 in quarantena o terapia domiciliare.
In previsione però della cosiddetta fase 2 di graduale ritorno alla normalità anche nel campo sanitario il SUMAI, il sindacato maggiormente rappresentativo degli specialisti ambulatoriali, ha scritto al Presidente della Regione Campania De Luca chiedendogli per prevedere una particolare attenzione alla specialistica distrettuale, purtroppo completamente abbandonata da tanti anni, e metterla nelle condizione di affrontare la completa ripresa delle attività territoriali compresa la gestione del post Covid-19.Potrebbe interessarti
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La Specialistica territoriale è la parte debole della Sanità perché in questi anni è stata depauperata, sotto finanziata e mai adeguatamente ammodernata tecnologicamente e strutturalmente, ma è ricca di risorse umane e professionali pronte a riprendere appieno la propria “mission” nel rispetto della tutela sia dei professionisti che dei cittadini che ad essa si rivolgono per avere assistenza e conforto, ancora più necessari sia in questo momento di acuzie che nel periodo successivo dove si dovrà vigilare per evitare nuove diffusioni epidemiche, ma anche tenere sotto controllo i pazienti cronici e con pluripatologie che sono stati quelli più colpiti, spesso con gli esiti più letali.






