Non accenna a diminuire la polemica tra i napoletani e Vittorio Feltri. Dopo le farneticanti esternazioni in tv del direttore di Libero e dopo la rivolta social e del mondo politico del Sud Italia da stamane alcune edicole napoletane hanno affisso i cartelli in cui dichiarano che si rifiutano di vendere il giornale diretto da Feltri. Tra i promotori di questa iniziativa vi sono l’edicolante Fabio Di Martino, titolare di un’edicola a Piazza Carolina: “Siamo davvero stufi di questa persona e delle sue offese a sfondo razzista.”; e Aldo Esposito segretario provinciale del sindacato Sinagi Slc-Cgil di Napoli, che gestisce un‘edicola a via Luca Giordano: “Non è la prima volta che diamo vita ad un’iniziativa del genere. Anche quando Feltri mise in prima pagina quel titolo ‘piagnisteo napoletano’ adottammo le stesse misure. Sinceramente questo signore ci ha stancato.”
“ E’ un’iniziativa che condividiamo e appoggiamo.Potrebbe interessarti
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E sulla vicenda è tornato oggi anche il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris: "Feltri è una persona che si commenta da sola per le cose che ha detto e ripetuto, perché non è affatto la prima volta. La reazione è stata adeguata, attraverso l'attivazione di moltissime proteste. Questa e' la risposta più netta che va data a chi vive la propria vita con una subcultura. Il Sud non ha bisogno di nessuno". Lo ha detto su Radio Crc. De Magistris ha sottolineato che "continuano i racconti, le narrazioni gravemente discriminatorie ed offensive verso il Mezzogiorno che sono diventate quasi di routine e accettabili. In piena pandemia vedere delle ricostruzioni su Napoli e sul Sud ci fa riflettere, essendo questo un periodo storico in cui c'è la necessità di unione. Di questi tempi di Feltri mi importa davvero poco".






