E' stato tenero vedere in tv le immagini delle rare coppie che sono andate a sposarsi con la mascherina, sole, senza invitati, private anche del bacio di rito, per non parlare del pranzo di nozze, delle foto di gruppo e degli invitati.Potrebbe interessarti
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Se per spose, sposi, madri delle spose e invitati si tratta di un frustrante cambio di piano, chi di matrimoni ci vive sta messo molto peggio. La filiera fatta di imprese di abiti nuziali, catering, wedding planner, fioristi, organizzatori di eventi, fotografi, location matrimoniali, musicisti, noleggiatori di auto da cerimonia e, tra gli altri parrucchieri specializzati, che ogni anno fattura in totale 40 miliardi di euro circa, e' a terra, con una perdita Covid-19 stimata in 26 miliardi di euro e con la prospettiva di una ripartenza prevista nella fase tre, ma ancora avvolta nella nebbia, senza un calendario certo. Un grido di allarme si e' appena alzato dalla Sicilia, con una lettera inviata al presidente Mattarella, al premier Conte e a i presidenti di tutte le Regioni, dall'Italian wedding industry, neonata compagine che ideata per difendere la categoria nell'emergenza Covid dagli imprenditori siciliani (settore abiti da sposa) Umberto Sciacca e Sery Cordaro, con la manager di Expo' Catania, Barbara Mirabella, ha coinvolto, spiega Sciacca all'AGI, 3200 imprenditori del settore, da sud, nord e centro Italia





