Villa delle Magnolie chiude i battenti dopo i riscontrati casi di Coronavirus. Lo ha deciso la direzione generale dell’Asl di Caserta disponendo la serrata temporanea della struttura sanitaria di Castel Morrone ed il trasferimento dei pazienti, circa 40, presso altri presidi ospedalieri o presso il proprio domicilio. Il provvedimento disposto dall’Asl di Caserta è stato adottato al fine di scongiurare che i focolai nati all’interno della clinica potessero allargarsi a macchia d’olio. La scelta è stata protesa alle dimissioni ad horas di tutti i pazienti. Per i casi di positività da Covid-19 è stato previsto il trasferimento presso i nosocomi dedicati, per i casi di sospetta positività al Coronavirus verrà attuato il monitoraggio dall’Uopc competente territorialmente. Per i restanti degenti permangono le dimissioni immediate.
Già era stata inoltrata la procedura dimissionaria degli ‘ospiti’ della residenza assistenziale al verificarsi della prima positività. L’attuazione delle forme di contenimento al fine di evitare possibili rischi di contagio è stata la strada intrapresa dalla dirigenza sanitaria casertana. Nei termini immediati della chiusura della struttura sanitaria si procederà all’opera di sanificazione.Era stato il sindaco di Castel Morrone Gianfranco Della Valle, “in ragione della notizia di ulteriori casi di contagio epidemiologico da Covid 19 rilevati presso la struttura di Villa delle Magnolie”, a sollecitare l’Asl, l’unità di crisi della Regione Campania e la Prefettura, vedendosi accogliere le sue richieste con l’intervento dell’azienda sanitaria di Caserta, riservandosi “l’adozione di ulteriori provvedimenti a tutela della popolazione residente”.
A Villa delle Magnolie si erano verificati ben 3 casi tra i pazienti (un uomo di San Cipriano d’Aversa, uno di Casagiove e una persona di Alvignano) oltre a un medico di Santa Maria Capua Vetere che ha intrattenuto un rapporto di collaborazione con la struttura sanitaria. Nelle scorse settimane, inoltre, un giudice del tribunale civile di Santa Maria Capua Verere aveva ordinato alla struttura di fare il tampone su un paziente prima delle dimissioni in quanto “non poteva escludersi” un contagio, visti i casi già acclarati presso la clinica.
Gustavo Gentile
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