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Coronavirus, oltre 124mila casi e 15mila morti in Italia ma in diminuzione i pazienti in terapia intensiva

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Sale a 124.632 il numero totale dei casi di coronavirus in Italia, 4.805 più di ieri, quindi trend di nuovo in lieve aumento visto che il giorno prima l’incremento era stato di 4.585 unità. Calano invece i decessi giornalieri, 681 oggi contro i 766 di ieri. Sono 1.238 i guariti in un giorno (ieri 1.480). Per la prima volta, il totale delle terapie intensive occupate è minore di quello di ieri: 3.994 oggi, 4.068 24 ore fa, 74 posti occupati in meno. Mentre i ricoveri ordinari salgono di 269 unita’, portando il totale a 29.010. In isolamento domiciliare sono 55.270. Gli attualmente positivi dunque sono in tutto 88.274 (+2.886 rispetto a ieri), mentre i guariti complessivamente sono 20.996 e i decessi totali 15.362.

Negli ospedali italiani si registra il primo calo, su base giornaliera, dei ricoveri in terapia intensiva di malati di coronavirus: a oggi sono 3994, -74 su ieri (-1,82%), erano 4068). E’ quanto emerge dai dati di oggi della Protezione civile. I ricoverati con sintomi sono 29.010, in isolamento domiciliare 55.270 (il 63%). I tamponi effettuati sono 657224 (+37.375 su ieri, +6,03%). “Per la prima volta abbiamo un dato molto importante: consente ai nostri ospedali di respirare. È il primo valore negativo da quando abbiamo avviato la gestione dell’emergenza”, ha commentato il capo della Protezione civile Angelo Borrelli.

Sono 20.996 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 1.238 in piu’ di ieri. Il dato e’ stato reso noto dalla Protezione Civile. Ieri l’aumento dei guariti era stato di 1.480.  Nelle ultime settimane sono stati effettuati 657.224 tamponi per il coronavirus. Lo si legge nel bollettino della Protezione civile sulla diffusione del virus in Italia.

“Dal 27 di marzo a oggi siamo passati da piu’ di 120 accessi alle terapie intensive a un saldo negativo di 74. Abbiamo 74 malati in meno nelle terapie intensive, e anche i deceduti sono scesi dai 970 del 27 ai 680 attuali. Pero’ valga il messaggio forte che questo non deve essere minimamente letto come un messaggio che ormai abbiamo superato la fase critica, pericolo scampato: non abbiamo ancora scampato nulla. Quanto messo in atto e’ servito a contenere la diffusione epidemica e a ridurre il numero dei nostri concittadini deceduti e quelli costretti a ricorrere alla terapia intensiva”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Superiore di Sanita’, Franco Locatelli, al punto stampa in Protezione Civile.

 


Articolo pubblicato il giorno 4 Aprile 2020 - 18:27

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