Con 1.258 decessi nelle ultime 24 ore e 51.017 in totale, gli Stati Uniti restano il Paese più colpito in termini assoluti dal coronavirus ma il saldo giornaliero stilato dalla Johns Hopkins University rivela il dato più basso delle ultime tre settimane. Questo calo una tantum, tuttavia – avverte la Johns Hopkins – non indica per ora alcuna tendenza e dovrà ripresentarsi nei prossimi giorni perché si possa confermare un reale miglioramento della situazione nel Paese.
Il bilancio giornaliero della Johns Hopkins si riferisce ai decessi registrati tra le 20.30 locali di venerdì alla stessa ora del giorno prima, e resta molto più elevato di quello comunicato dagli altri Paesi del mondo. Tuttavia l’ultimo dato inferiore a questo risale allo scorso 6 aprile, con 1.150 morti nelle 24 ore. Giovedì scorso, al contrario, gli Stati Uniti avevano registrato uno dei bilanci giornalieri più pesanti, con oltre 3.170 morti in un solo giorno. Gli Usa contano anche il più alto numero di contagi ufficiali, con oltre 890.000 casi diagnosticati dall’inizio della pandemia. Un numero particolarmente alto, che il vicepresidente Mike Pence, durante il briefing alla Casa Bianca, ha spiegato con il gran numero di test effettuati: “Un mese fa (…) erano stati testati 80.000 americani – ha detto -. Ma ad oggi sono oltre cinque milioni”.
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