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Usura a Cava, su disposizione della D.I.A. sequestrano beni e conti correnti a due coniugi

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Gli uomini della dell’antimafia di Salerno hanno sequestrato beni immobili intestati ad un professionista di Cava de’ Tirreni e alla consorte, entrambi accusati di usura.

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Il provvedimento è stato emesso dal Gip del tribunale di Nocera Inferiore. Le indagini, scaturite a seguito delle dichiarazioni di un collaboratore giustizia rese nell’ambito di un procedimento parallelo trattato dalla D.D.A di Salerno, sono state coordinate dalla Procura nocerina e condotte dalla Direzione Investigativa Antimafia.

Secondo quanto accertato dagli inquirenti, i due indagati, a fronte di un prestito complessivo di 160mila euro, si sarebbero fatti trasferire da un imprenditore edile immobili situati a Cava de’ Tirreni, del valore di 333mila euro, con una transazione economica sproporzionata in relazione alle concrete modalità del fatto e con un acclarato tasso d’interesse usurario.In particolare, la parte offesa, imprenditore edile, su commissione di una persona del luogo, ha ristrutturato un complesso immobiliare situato nel comune di Cava con plurime unità immobiliari di proprietà di quest’ultimo, pattuendo come corrispettivo in natura dei lavori effettuati il trasferimento di due unità immobiliari ristrutturate, il cui controvalore è stato ritrasferito ai due indagati. Dalle risultanze delle intercettazioni ambientali, dalle audizioni di soggetti a conoscenza della vicenda e dai riscontri documentali-patrimoniali, si è scoperto che il ricavato della vendita degli immobili (spettanti alla parte offesa, a titolo di corrispettivo per i lavori di ristrutturazione eseguiti sulla proprietà del committente dei lavori) è stato corrisposto agli indagati tramite un’operazione negoziale collegata. Le indagini, infine, hanno acclarato come i due consorti fossero legati da rapporti con pregiudicati anche appartenenti al Clan Zullo, operante a Cava.

Articolo pubblicato il 27 Marzo 2020 - 14:06 - Redazione Cronaca

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