Il comando provinciale della Guardia di Finanza di Caserta ha sequestrato più di 1.600 mascherine nel corso di diversi controlli volti a scongiurare episodi di frode legati alla vendita di dispositivi non sicuri, perfino realizzati artigianalmente con materiale assolutamente inidoneo.
Nel dettaglio giovedì scorso le fiamme gialle della Compagnia di Caserta e di Marcianise hanno sequestrato in un magazzino di San Nicola La Strada 1.300 mascherine medicali pronte ad essere immesse sul mercato locale, sebbene prive della marcatura “CE”, obbligatoria per i dispositivi di protezione individuale venduti nell’Unione Europea quale attestazione di conformità ai rigorosi standard qualitativi di fabbricazione posti a tutela della sicurezza d’uso del prodotto e della stessa salute dei cittadini. Quelle sequestrate, invece, risultavano anche prive di qualsivoglia indicazione relativa alle prescrizioni e modalità di utilizzo e allo stabilimento di produzione. L’imprenditore, a cui sono state comminate sanzioni per oltre 150.000 euro, non ha, tra l’altro, voluto fornire alcuna indicazione circa la provenienza lecita della merce.
In un altro intervento i militari della Compagnia di Aversa ha sequestrato 90 mascherine in una parafarmacia di Trentola Ducenta.Potrebbe interessarti
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I successivi accertamenti hanno poi consentito di sequestrare altre 136 mascherine dello stesso tipo in vendita in un ingrosso di Casavatore e in un’altra parafarmacia di Giugliano in Campania.
Sempre nella giornata di ieri i militari della Compagnia di Caserta hanno sequestrato 5 mascherine prive del marchio “CE” in una farmacia cittadina, mentre i finanzieri della Tenenza di Piedimonte Matese hanno eseguito un accesso presso un punto vendita di articoli per la casa di Alvignano dove il titolare poneva in vendita 96 mascherine realizzate artigianalmente da lui stesso con un tessuto non certificato e inidoneo, sequestrato insieme ai prodotti già realizzati. Stesse evidenze in una sartoria di Dragoni, dove sono state rinvenute e sequestrate 51 mascherine realizzate a mano dalla titolare che le poneva in vendita a 7 euro cadauna. Anche in questi ultimi casi i titolari degli esercizi commerciali sono stati denunciati per frode in commercio.
Gli sforzi operativi in corso per assicurare un presidio di sicurezza e di legalità economica in questo particolare momento di emergenza sanitaria testimoniano l’attenzione e la determinazione posta dalla Guardia di Finanza nel contrastare ogni forma insidiosa di illecito commercio con fini speculativi di prodotti attinenti alla prevenzione sanitaria – rivenduti a prezzi aumentati in maniera ingiustificata o attribuendo loro, con condotte o messaggi ingannevoli, caratteristiche e proprietà inesistenti.





