I procuratori generali di 26 procure hanno inviato una lettera al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, chiedendo un incontro anche "virtuale in una conference call" per parlare dei problemi sulle presenze del personale amministrativo nei tribunali e sul pericolo di contagio nei luoghi in cui si amministra la Giustizia.Potrebbe interessarti
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In un altro passaggio si legge: "Condividiamo l'accorato appello che e' stato formulato dalla Associazione dei Dirigenti giudiziari, poiche' chiediamo esattamente lo stesso tipo di intervento e di iniziativa da parte Sua, quale membro del Gabinetto, del Governo, anche con decretazione di urgenza. Non si tratta affatto di mandare tutti a casa, come se l'attivita' giudiziaria fosse paralizzata o non avessimo ben presente il problema delle urgenze o dell'arretrato nel lavoro dei nostri Uffici: si tratta solo di poter 'modulare' con strumenti agili (e non penalizzanti per il personale), le presenze e di evitare di esporre al pericolo del contagio, indistintamente, tutta la popolazione appartenente a quella categoria. Si tratta anche di evitare, anche ad emergenza finita, di dover pagare il duro prezzo delle assenze che inevitabilmente vi saranno se continueremo a mantenere tutti esposti al rischio". Va aggiunto "che gli strumenti per il lavoro da remoto o il cosiddetto lavoro agile sono molto limitati (anche per ragioni di sicurezza della rete e dei dati) e che, ancora una volta, porremmo il personale di fronte alla disparita' di trattamento con i magistrati, che hanno una disciplina lavorativa piu' elastica e per i quali e' molto piu' semplice (e gia' lo stiamo attuando) realizzare programmi di lavoro da svolgere standosene, al sicuro, a casa". Infine secondo i magistrati "non appare razionale che la soluzione sia ricercata dai singoli Uffici, in una sorta di autogestione che gia' sta creando un mosaico disordinato di iniziative e soluzioni, ancora piu' ingiusto del nulla". L'appello a Bonafede e' ad un "autorevole e risolutivo intervento". A scrivere al Guardasigilli sono il pg di Ancona, Sergio Sottani; di Bari, Anna Maria Tosto; di Bologna, Ignazio De Francisco; di Brescia, Marco Martani; di Cagliari, Francesca Nanni; di Caltanissetta, Lia Sava; di Campobasso, Guido Rispoli; di Catania Roberto Saieva; di Catanzaro, Beniamino Calabrese; di Firenze, Marcello Viola; di Genova, Tommaso Grossi; dell'Aquila, Pietro Mennini; di Lecce, Antonio Maruccia; di Messina, Vincenzo Barbaro; di Milano, Nunzia Gatto; di Napoli, Luigi Riello; di Palermo, Roberto Scarpinato; di Perugia, Fausto Cardella, di Potenza, Armando D'Alterio, di Reggio Calabria, Bernardo Petralia; di Roma, Federico De Siervo; di Salerno, Leonida Primicerio; di Torino, Francesco Enrico Saluzzo; di Trento, Giovanni Ilarda; di Trieste, Dario Grhomann; di Venezia, Antonio Mura.





