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Nell'emergenza c'è bisogno di strumenti di emergenza, abbiamo provato a chiedere delle turnazioni. Non siamo eroi, non siamo martiri, ma non vogliamo neanche essere carne da macello per strada. Vogliamo credere che quando il Presidente del Consiglio dice non consentiremo la chiusura dei gestori di carburante, vuol dire che lavorerà con le compagnie petrolifere e i concessionari autostradali per tutelare chi lavora e tutte le persone che riforniamo: forze dell'ordine, medici, infermieri. E per cedere parte delle royalties che oltre ai pedaggi incassano in maniera fissa, al di là di quanto vende. Non è possibile scaricare tutto sull'ultimo anello della filiera, il piccolo gestore della pompa di benzina. Noi non chiediamo di guadagnare, noi non abbiamo più il denaro. L'autostrada diventa rapidamente l'anello più debole perchè ha costi insopprimibili superiori e la contrazione dei ricavi sta avvenendo di più in autostrada che sulla rete ordinaria. I gestori delle pompe autostradali sono i primi a non avere più liquidità per acquistare il prodotto. Quel gestore dove trova il denaro per poter andare avanti oltre il mese e mezzo che già ha garantito? Noi da un mese scriviamo tutti i giorni al Presidente del Consiglio, ai ministri, agli amministratori delegati delle compagnie petrolifere e dei concessionari autostradali. E questi signori si girano dall'altra parte", conclude.