“Noi potremmo anche togliere a Whirlpool tutte le agevolazioni che abbiamo dato, non cambierebbe nulla. Non cambierebbero l’idea su Napoli, rischieremmo di mettere in difficoltà gli altri stabilimenti e il piano industriale complessivo di Whirlpool in Italia. Stiamo cercando di far capire all’azienda che Napoli è uno degli stabilimenti del complesso e non può essere trattato separatamente. Abbiamo aperto una data room con Invitalia per verificare anche ciò che ci comunica l’azienda, se i dati di mercato sono realmente quelli che stanno dicendo e per trovare soluzioni all’interno della possibilità di Whirlpool di continuare la produzione”. Ad affermarlo, in un’intervista a ‘Il Mattino’, è il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli in merito alla vicende Whirlpool. “Speriamo anche che il recente riavvicinamento delle posizioni tra Usa e Cina sui dazi possa produrre un aumento delle quote di mercato della multinazionale. E dunque questo lasso temporale fino al 31 ottobre è fondamentale. Nel frattempo lavoriamo a tutte le soluzioni possibili”, spiega ancora Patuanelli. Invitalia, sottolinea, “ha innanzitutto il compito di verificare le condizioni di mercato e dello stabilimento, poiché l’azienda ci dice che non c’è alcun scenario in grado di garantire la produzione, perché non è redditizia. Ne prendiamo atto ma vogliamo verificare e trovare eventuali soluzioni per la permanenza di Whirlpool a Napoli”. Sulla base di questi dati, poi, aggiunge, “non potremo restare fermi e quindi la seconda opzione è trovare dei competitor di mercato per continuare a produrre lavatrici, perché questo sanno fare i lavoratori di Napoli. E questo vogliono fare. E a noi sta trovare un altro partner industriale per farlo”. “Il ministero dello Sviluppo economico – rileva il ministro – sta dalla parte di Napoli, dello stabilimento, dei lavoratori come dimostrato in questo anno e otto mesi di governo, con il primo governo Conte e poi con questo secondo, e sta cercando di fare il possibile, in certi momenti anche l’impossibile, per garantire la continuità produttiva di quel sito e che quel sito continui a produrre lavatrici”. Originariamente, ricorda il ministro, la scadenza del 31 ottobre 2020 per la produzione “era al 31 marzo e prima ancora si parlava di ottobre 2019. Non è un risultato scontato né un procrastinare soltanto una fine già decisa. Non è un elemento negativo o di disimpegno da parte del Governo. Abbiamo messo a disposizione di Whirlpool tutti gli strumenti agevolati possibili e tutta la capacità e l’impegno mio e del governo per risolvere in quella direzione questa crisi di mercato”.
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