L’emergenza coronavirus rischia di avere un impatto elevatissimo sull’economia con una perdita di circa 3,9 miliardi di consumi. E’ il calcolo di Confesercenti che parla di “una stima conservativa, basata sull’ipotesi di una crisi limitata”. La frenata dei consumi, afferma l’associazione, avra’ conseguenze pesanti sul tessuto imprenditoriale: potrebbe portare alla chiusura di circa 15 mila piccole imprese in tutti i settori, dalla ristorazione alla ricettivita’, passando per il settore distributivo ed i servizi. L’impatto sull’occupazione potrebbe superare i 60mila posti di lavoro. La situazione e’ particolarmente grave nel turismo: “il comparto – afferma Confesercenti – e’ gia’ in zona rossa, con le attivita’ ricettive travolte da un diluvio di disdette, e la stagione primaverile, che vale il 30% circa del fatturato totale annuo del turismo, appare seriamente compromessa, con la prospettiva di ulteriori danni per alberghi e b&b, ma anche bar, ristoranti e attivita’ commerciali”. Centinaia di disdette negli ultimi due giorni, l’Abbac, Associazione dei B&B, Affittacamere e Case Vacanze, sta stilando un report, in continuo aggiornamento, in cui si riportano le prenotazioni saltate di turisti e viaggiatori, che non riguardano solo questo periodo ma anche i prossimi mesi. Tante le disdette a Napoli come per l’area metropolitana, ma dalla Costiera Amalfitana come per la Penisola Sorrentina e le isole non mancano informazioni di mancate prenotazioni, fisiologiche in questo periodo. Ci sono ospiti che tentano di contattare direttamente i gestori, andando oltre le schermate dei portali online per chiedere rassicurazioni e maggiori informazioni. Le prime disdette sono di ospiti europei con tedeschi e francesi in testa , seguono israeliani ed extraeuropei. L’Abbac sta seguendo attentamente le disposizioni delle autorità regionali e nazionali. “Non intendiamo alimentare allarmismi, ma i mesi di gennaio e soprattutto febbraio sono stati molto magri, rispetto agli anni scorsi, e c’è timore tra i nostri gestori professionali e non professionali. Nel caso di affittacamere e case vacanze professionali si tratta di piccolissime aziende che rischiano non poco, considerato che in molti sono in locazione. Ma si lamentano anche i non professionali come b&b e stiamo ricevendo note anche da chi fa locazioni brevi, In tanti infatti, non hanno altre reddito e molte famiglie anche sull’onda positiva degli ultimi due anni, hanno fatto dei sacrifici, acquistando immobili e riattandoli per destinarli in parte ad attività ricettiva. Aldilà di speculazione e abusivismo che vanno sempre denunciate, serpeggia preoccupazione tra i nostri gestori”.
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