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"Uno spettacolo sulle nostre abitudini sessuali, sui nostri desideri e sull’amore per il calcio – spiega Benedetto Sicca - nel quale il pubblico è invitato a fare un’allegra riflessione sulla propria sessualità e su quanto i desideri possano essere fonte di liberazione."
Sette anni fa, un giovane napoletano omosessuale lancia un post su una chat di appuntamenti gay con l’ invito a giocare una partita di calcetto. Arrivano le prime adesioni e nel giro di qualche settimana "la partitella" diventa una consuetudine, tanto che i ragazzi decidono di costituirsi in una vera e propria squadra che si battezza col nome “Pochos”, scugnizzi in spagnolo, in onore del nomignolo del calciatore Lavezzi. Durante una serata di presentazione a cui inaspettatamente si presenta la stampa, i giovani calciatori sono costretti ad affrontare pubblicamente il tema della propria omosessualità ... inizia così la “grande notte dei Pochos” in cui ciascuno di loro è costretto a fare i conti con le proprie paure. Per molti quella notte inizia un percorso di liberazione.
A partire da questa vicenda Benedetto Sicca ha sviluppato, nell’ambito del Cantiere Sartoria del Teatro Sannazaro, diretto da Francesco Saponaro, spazio di sperimentazione delle scritture sceniche, una residenza di creazione che diventa una nuova produzione del teatro.
'Pochos' al Teatro Sannazaro: combattere l’omofobia con una partita di calcetto
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