AGGIORNAMENTO : 25 Novembre 2025 - 23:56
12.2 C
Napoli
AGGIORNAMENTO : 25 Novembre 2025 - 23:56
12.2 C
Napoli
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Story
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel
Reel

Ottiene i domiciliari il boss del clan Pecoraro-Renna, Sergio Rainone

Ascolta questo articolo ora...
Caricamento in corso...

Ha 43 anni, lo sguardo fiero e la schiena sempre dritta.

Potrebbe interessarti

Leggi di più suCronaca Giudiziaria
Durante tutto il processo di appello, svoltosi tra l'aula bunker di Fuorni e quelle dello storico palazzo di giustizia di Salerno, l'ultraquarantenne di Mercato San Severino ha partecipato alle udienze collegato in videoconferenza dal carcere di Secondigliano. Si tratta di Rainone Sergio, condannato in sede di giudizio abbreviato alla pena di anni 15 mesi 10 di reclusione, per essere stato capo ed organizzatore del clan Pecoraro-Renna, storico sodalizio che ancora insiste tra il fiume Irno e la Piana del Sele, col ruolo specifico di reclutare altri adepti e coordinare le spedizioni punitive con armi e molotov finalizzate alle estorsioni a danno degli imprenditori locali. Dopo la riforma della sentenza di primo grado in anni 9, gli avvocati Giuseppe Milazzo e Immacolata Romano hanno ottenuto la sostituzione della custodia in carcere con gli arresti domiciliari. Rainone era infatti ormai da anni rinchiuso nel carcere napoletano perché a Fuorni ridusse quasi in fin di vita un cocellante per avergli spezzato con le mani le ossa in più punti del corpo.

Articolo pubblicato il 11 Gennaio 2020 - 07:30 - Redazione

Primo piano

Notizie del giorno

Nessun articolo pubblicato oggi.

PODCAST
Ultimi episodi
La replica immaginaria di Francesco Pio Maimone al suo assassino: "Io sceglievo il lavoro, tu la pistola"
La replica immaginaria di Francesco Pio Maimone al suo assassino: "Io sceglievo il lavoro, tu la pistola"
👉 Leggi l'articolo
0:00 0:00
Vol
Ad is loading…